Russia e America a braccetto per i nuggets. Una collaborazione futuristica unisce la catena KFC alla russa 3D Bioprinting Solutions. Niente più polli. I nuggets saranno fatti partendo da cellule di pollo coltivate in laboratorio. Primo test fissato in autunno a Mosca.
La carne del futuro non sarà carne, insomma. O quantomeno, sarà carne virtuale con una consistenza reale. Mi è già passata la fame.
Comunque, KFC ha annunciato che grazie alla sinergia con i russi le crocchette di pollo saranno realizzate attraverso la stampa a tre dimensioni. Avete già l’acquolina in bocca, dite la verità.
La catena KFC fornirà l’impanatura e le spezie, nel tentativo di far coincidere il gusto 3D con quello dei pennuti. Con la differenza che per sfornarli non verranno uccisi animali. E questo è indubbiamente un obbiettivo encomiabile.
I vantaggi secondo KFC
La catena di fast food punta molto sui cibi alternativi. La motivazione ufficiale è di tipo etico e ambientale, ma noi che siamo diffidenti, abbiamo l’impressione che lo scopo reale abbia a che fare con il portafogli. Cellule coltivate in laboratorio e poi stampate in 3D costerebbero molto meno dei mega allevamenti di polli.
Secondo gli studi commissionati da KPC, il bioprinting dei nuggets porterebbe a una riduzione di 25 volte dei gas serra e al dimezzamento del consumo di energia rispetto alle tradizionali attività di allevamento. In più i polli non verrebbero più allevati in batteria per finire sotto i denti dei clienti.
A sentire KFC sembra che siamo davanti all’uovo di Colombo. L’idea di ingozzarsi di polpettine uscite dalla tipografia del retrobottega non è proprio entusiasmante però. Ma capire gli americani, per uno che è nato nella culla della cultura alimentare, non è cosa facile. Anzi, non è cosa proprio.
Lasciamo queste boiate agli yankee e coltiviamo la nostra tradizione millenaria. Con buona pace dei nuggets.
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