Kobe Bryant – Sono passate poco più di 48 ore dalla morte di Kobe Bryant, della figlia Gianna e di altre sette persone nello schianto con l’elicottero avvenuto nei pressi di Calabasas. Le cause dell’incidente presumibilmente sono riconducibili al maltempo, alla fitta nebbia che aveva indotto anche la polizia a vietare il volo ai propri elicotteri. Il velivolo privato dell’ex campione dell’Nba, però, aveva avuto l’autorizzazione per poter volare ma sfortunatamente circa 40 minuti dopo si è schiantato su una collina.
L’elicottero dell’ex fenomeno dei Los Angeles Galaxy aveva lasciato Santa Ana nella Contea di Orange, nel sud di Los Angeles, verso le 9:06 con l’esperto pilota 50enne Ara Zobayan che stava volando seguendo le regole del volo a vista ovvero l’insieme di norme e procedure cui un pilota deve attenersi per condurre in sicurezza un volo utilizzando principalmente la propria vista,osservando il terreno sotto di lui. Circa quindici minuti dopo, però, il velivolo ha iniziato a girare in cerchio per circa 15-20 minuti con i controllori del traffico aereo che avevano messo in attesa l’elicottero.
Verso le 9:40, ovvero circa 5 minuti prima di precipitare, il pilota viste le avverse condizioni meteo avrebbe potuto richiedere alla torre di controllo di passare alla regole del volo strumentale, ovvero una serie di regolamenti e precedure studiate e create per consentire il volo agli aeremobili anche in condizioni nelle quali i piloti non sono in grado di poter vedere gli ostacoli date le pessime condizioni meteo. Verso le 9.44, l’elicottero ha virato in maniera improvvisa ed è poi salito in quota fino a 600 metri schiantandosi poi alla velocità di 300 km/h contro una collina a 518 metri d’altezza.
Le indagini stanno precedendo a ritmi incessanti con gli investigatori federali che esamineranno la storia del pilota e tutti i registri di manutenzione dell’elicottero. Kurt Deetz, un altro pilota di cui si avvaleva Kobe, ha dato la sua opinione in merito all’incidente: “La probabilità di un guasto del motore gemello su quell’aeromobile? Semplicemente non accade”, ha dichiarato al Los Angeles Times.
Oggi, a distanza di oltre 48 ore dall’incidente, alcuni siti americani dedicati all’aviazione hanno pubblicato l’ultimo audio avvenuto tra il pilota dell’elicottero e la torre di controllo. Nell’audio che dura circa un minuto e mezzo si nota come all’inizio le comunicazioni avvengano in maniera tranquilla ma veso il finale non si sente più parlare Ara Zobayan con l’addetto del traffico
aereo che avrebbe intimato al pilota di volare più alto: “Sta volando ancora troppo basso”, poco dopo il tragico impatto che è costato la vita a nove persone, tra cui l’ex fenomeno del basket mondiale e sua figlia Gianna che sognava di seguire le orme del Black Mamba.
Marco Gentile per www.ilgiornale.it