L’ ACQUA PUBBLICA A FIRENZE PIÙ CARA D’ITALIA PERCHÉ?
Le bollette dell’acqua a Firenze sono tra le più elevate d’Italia, con una spesa annua di 763,41 euro per una famiglia di tre persone che consuma 182 metri cubi d’acqua, a fronte di città come Milano (177,15 euro) e Napoli (206,45 euro).
Va detto che attualmente, purtroppo l’ISTAT non fornisce una comparazione diretta delle tariffe idriche tra le diverse città italiane, che sarebbe sinceramente auspicabile
In ogni caso, diverse indagini condotte da organizzazioni come Federconsumatori e Altroconsumo hanno evidenziato che Firenze e altre città toscane presentano alcune delle tariffe dell’acqua più elevate in Italia. Ad esempio, secondo uno studio di Altroconsumo del dicembre 2023, una famiglia di tre persone con un consumo annuo di 182 metri cubi spende in media 466 euro per la bolletta dell’acqua.
Addirittura, a Siena la spesa raggiunge 810 euro, a Grosseto 806 euro e a Pisa 798 euro
Un ulteriore studio di Federconsumatori del febbraio 2025 ha rilevato che, per un consumo annuo di 150 metri cubi, la spesa media nazionale è di 354 euro, mentre a Firenze la spesa è di 564 euro, rendendola la città più cara d’Italia per le tariffe idriche.
Alla luce di questi dati viene da chiedersi se gli italiani fecero bene a votare il referendum per mantenere l’acqua gestita dagli enti pubblici o quanto meno i Toscani
Quali sono le cause ufficiali? dispersione idrica e infrastrutture obsolete, ma secondo voi sono sufficienti a spiegare la bolletta più cara d’Italia?
Una delle principali cause addotte per i costi elevati è l’alta percentuale di dispersione idrica. Secondo l’ISTAT, nel 2022, il 42,4% dell’acqua immessa nelle reti italiane è andato perso, posizionando l’Italia tra i paesi europei con le maggiori perdite. A Firenze, le infrastrutture idriche obsolete contribuiscono significativamente a questo problema, richiedendo investimenti sostanziali per la manutenzione e l’ammodernamento delle reti.
Oltre le spiegazioni ufficiali quali frammentazione gestionale e inefficienze operative, oltre alle dispersioni, Federconsumatori evidenzia l’eccessiva frammentazione dell’offerta dei gestori come un fattore critico
Questa frammentazione comporta inefficienze operative e costi aggiuntivi che si riflettono sulle tariffe per i consumatori. La mancanza di economie di scala e la duplicazione di strutture amministrative possono contribuire all’aumento dei costi operativi.
C’è poi da considerare Il ruolo dei letturisti, infatti, un aspetto meno discusso riguarda la figura dei letturisti, incaricati di rilevare i consumi idrici presso le abitazioni e le attività commerciali
Il loro compito è accedere ai contatori dell’acqua, registrare i dati e trasmetterli all’ufficio competente per una fatturazione accurata. Tuttavia, eventuali errori o discrepanze nelle letture possono influenzare le bollette degli utenti. È importante notare che i letturisti non sono esattori, ma professionisti incaricati della misurazione dei consumi.
La gestione dell’acqua a Firenze si può dire pubblica o privata? Sicuramente da un punto strettamente amministrativo potrà sembrare pubblica ma visti i costi il dubbio è che sia più cara che se fosse privata
Nonostante il referendum del 2011 abbia sancito l’acqua come bene pubblico, la gestione del servizio idrico in molte realtà, inclusa Firenze, è affidata a soggetti privati o a partecipazione mista.
Questa situazione crea una contraddizione tra la volontà popolare e la realtà gestionale, sollevando dubbi sull’efficacia e l’equità delle tariffe applicate
C’è forse anche una responsabilità dell’amministrazione comunale e il suo ruolo in Publiacqua?
Publiacqua S.p.A. è la società incaricata della gestione del servizio idrico a Firenze. Il Comune di Firenze detiene una partecipazione indiretta in Publiacqua attraverso Acqua Toscana S.p.A., che possiede il 53,17% del capitale sociale di Publiacqua.
Nel 2022, Publiacqua ha registrato un margine operativo lordo di 166 milioni di euro, con un incremento del 28,88% rispetto all’anno precedente.
Una parte degli utili di Publiacqua viene distribuita ai soci, tra cui il Comune di Firenze. Nel 2022, la quota di utili spettante al Comune è stata di 10.062.499,18 euro
Questi fondi contribuiscono al bilancio comunale, sollevando interrogativi sull’eventuale conflitto tra l’interesse a mantenere tariffe elevate per garantire entrate e la necessità di offrire un servizio accessibile ai cittadini.
Le elevate bollette dell’acqua a Firenze sono il risultato di una combinazione di fattori: dispersione idrica, infrastrutture obsolete, frammentazione gestionale e possibili inefficienze operative. La figura del letturista svolge un ruolo cruciale nella rilevazione dei consumi, ma non è direttamente responsabile delle tariffe applicate.
La dicotomia tra la gestione pubblica e privata dell’acqua continua a essere un tema centrale nel dibattito sulla gestione delle risorse idriche in Italia
Inoltre, la partecipazione del Comune di Firenze agli utili di Publiacqua solleva ulteriori interrogativi sull’equità delle tariffe applicate ai cittadini e sull’etica delle bollette a cominciare dal fatto del perché il Comune impieghi Risorse solo per il tram e non abbia chiesto ad esempio di sfruttare i fondi del pnrr ove fosse stato possibile per porre rimedio agli sprechi d’acqua pubblica.
Bere un bicchiere d’acqua del sindaco a Firenze è più caro di un aperitivo in piazza della Repubblica.
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