L’Italia va avanti col 5g, ecco la gara per la fornitura di apparecchiature

L'Italia

L’Italia va avanti col 5g, ecco la gara per la fornitura di apparecchiature.

Esclusa Huawei, ci saranno invece Cisco, Ericsson, Nokia e Maverin and Affirmed Network. Continua la guerra commerciale tra Usa e Cina, con l’Italia che ancora una volta si accoda a Washington. 

Telecom Italia non ha invitato Huawei a partecipare alla gara per la fornitura di apparecchiature 5G per la sua rete che si appresta a costruire in Italia e in Brasile. I fornitori invitati sarebbero, invece Cisco, Ericsson, Nokia e Mavenir and Affirmed Networks, società recentemente acquistata da Microsoft. Nonostante le polemiche va dunque avanti la costruzione della nuova rete, da molti considerata pericolosa per la salute pubblica.

I vertici di Huawei in Italia e Brasile hanno rifiutato di commentare la notizia. La mossa di Tim arriva dopo che nei giorni scorsi era circolata la voce che l’Italia stava considerando se escludere il colosso cinese Huawei dalla realizzazione delle reti di nuova generazione, a seguito delle preoccupazioni che il 5G possa consentire alla Cina di spiare le principali reti di telecomunicazione del mondo occidentale, con gravi conseguenze per la sicurezza.

IN MEZZO AD USA E CINA

Una preoccupazione tra l’altro più volte espressa dagli Usa, che nei mesi scorsi hanno continuato a fare pressioni in questo senso sugli alleati europei. Una preoccupazione giusta, tanto quanto il fastidio giustamente provato da molti italiani, tra cui chi scrive, per come gli statunitensi si comportano in Italia dal 1945. Per la nostra sicurezza nazionale è giusto proteggerci dalla Cina, ma altrettanto va fatto con gli Stati Uniti, che in Italia si comportano come un vero e proprio esercito di occupazione. Controllano centimetro per centimetro tutto il nostro territorio nazionale, la nostra politica estera e ogni le nostra posizione in campo politico ed economico, se vogliamo davvero difendere la nostra sicurezza dobbiamo liberarci anche di loro. Il settore comunicazioni, rete e compagnia principale, deve essere nazionalizzato immediatamente e rispondere prioritariamente agli interessi della Nazione italiana. Il nostro sviluppo deve essere indipendente tanto dagli Usa quanto dalla Cina. Non esiste un padrone migliore, dobbiamo smetterla di essere servi.

La scelta di Tim di non invitare Huawei a partecipare alla gara per la fornitura di apparecchiature 5G per la sua rete ‘core’ che si appresta a costruire in Italia e in Brasile non è politica, ma di natura strettamente industriale. E’ quanto hanno addotto come giustificazione alcuni ambienti vicini alla compagnia telefonica, che prosegue così nella diversificazione dei fornitori. Huawei resta partner di Tim in altri comparti come la rete di accesso.

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