Come la Cina si sta proiettando nel futuro, e noi stiamo a guardare.
C’era una volta la Cina, quella comunista (si può dire comunista, o mi prendo una denuncia per discriminazione?), quella dove tutti erano uniformati al pensiero unico. Una volta, appunto.
Adesso c’è una Cina diversa, potente e dinamica. Una Cina che prende l’Italia, la ripiega bene bene e se la mette nel taschino come fazzoletto. È una Cina di grandi opere infrastrutturali, di sviluppo, di velocità doppia.
Sembra impossibile, ma se devono fare qualcosa per il bene della comunità, la fanno presto e bene. Sono appena tornato da un viaggio di affari e ho trovato cose che prima non esistevano, ma ora ci sono e funzionano alla grande.
Due opere su tutte: il ponte che collega Hong Kong – Zuhai – Macau, e la stazione dei treni ad alta velocità Hong Kong – Cina Mainland. E da qui la mente vola alla nostra strepitosa variante di valico: un’opera di altissima ingegneria, il fiore all’occhiello infrastrutturale italiano, ben 37 chilometri di asfalto a quattro corsie che vanno ad affiancare la vecchia e stanca A1 tra Firenze e Bologna. Tempi tecnici di costruzione? 11 anni, più un’altra decina per tutte le pratiche onanistiche-burocratiche.
Il ponte delle meraviglie
Invece un ponte di 55 chilometri a sei corsie che attraversa il mare, di cui 7 sono addirittura sottomarini, per non intralciare il traffico marittimo, e che attraversa tre nazioni (perché Hong Kong e Macau non sono Cina, ma sono stato a sé) è stato fatto solo in 8 anni. Quindi facendo un conto piuttosto semplicistico, una media di 3,36 km/anni per la variante contro 6,87 km/anno per il ponte. Appena più del doppio. Senza considerare che è in grado di resistere a un terremoto di magnitudo 8, a un super tifone con venti fino da 340 km/h (che da quelle parti ne arrivano di frequente) e persino all’urto di una nave cargo da 300.000 tonnellate. Sensori all’avanguardia per quello che riguarda anche la sicurezza dei guidatori come un sistema di videosorveglianza che, se un autista sbadiglia per tre volte in un determinato lasso di tempo, fa scattare un sistema di allarme.
Una stazione ferroviaria futuristica
Altra infrastruttura creata in tempi record è la stazione alta velocità di West Kowloon a Hong Kong: un gioiello della tecnica con 15 piattaforme da dove partono treni superveloci (fino a 350 km/h) che collegano il centro finanziario asiatico per eccellenza, alla Cina Popolare. Guangzhou, Guilin, Shenzhen sono solo alcune delle città servite (in teoria si può arrivare fino a Pechino) da treni modernissimi, puliti ed estremamente efficienti. Ne ho presi diversi nei miei giorni di permanenza e nessuno ha mai fatto un singolo minuto di ritardo.
E noi stiamo qui, a parlare di TAV o della pista dell’Aeroporto di Firenze…
Fra l’altro i cinesi si erano offerti di ricostruire il Ponte Morandi a Genova. Forse oggi sarebbe già pronto.