La Cina è vicina e Draghi è già qui

La Cina è vicina e Draghi è già qui

Quando cadde il muro di Berlino ( 1989) si disse che la democrazia aveva sconfitto il comunismo.

Fu dato per scontato che il cd. ‘mondo libero’ fosse l’arbitro e il dominus del pianeta

45 anni prima erano stati sconfitti i nazionalismi aggressivi, dirigisti, spietati (c.d. fascismi). Poi il crollo dei regimi liberticidi, collettivisti, classisti( c.d comunismi).

Il liberalismo senza più contraltari simmetrici perse ogni riserva e divenne-si disse- ‘selvaggio’.Si scatenò l’offensiva speculativa, la crescita quantitativa, riducendo sempre di più diritti, tutele del lavoro, delle persone e delle identità comunitarie.

Ci si illuse di egemonizzare e omogeneizzare il mondo

Anche quella parte orientale che si presentava come terreno di conquista: la Cina.

Un milardo e mezzo di persone da rendere consumatori e lavoratori a basso costo.

Fu commesso un passo falso. L’ingresso della Cina nel W.T.O ( World Trading Organization- organizzazione mondiale del commercio)cioè la sua immissione nella sfera del libero scambio.

Nelle intenzioni era una strategia di conquista e di progressiva eliminazione del collettivismo cinese, accompagnata da una campagna di incremento di investimenti, circolazione di denaro,sfruttamento di produzioni senza diritti e ottimi utili, aperture di crediti e di mercati.

All’occidente accadde come ai pifferi di montagna : andarono per suonare e furono suonati.

Il comunismo non era sconfitto, era vivo e verde

Con una pazienza tutta cinese, passo dopo passo incominciarono a metter piede in occidente e a farsi largo.

Da vittime designate si sono piano piano affermati come primi acquirenti di materie essenziali per le produzioni basiche, hanno occupato mercati concorrenziali e acquistato titoli di debiti pubblici occidentali.

Hanno letteralmente comprato a kmq l’Africa e le materie prime che ha nel suo seno, porti e scali in occidente. Si sono garantiti con aiuti e cointeressenze produttive e commerciali il controllo politico di territori che l’occidente presupponeva di esclusivo dominio.

Si accingono a monopolizzare l’elettrico e a approfittarsi della green economy senza peraltro rispettarne neppure una regola.

Con la tecnica cinese delle mille ferite ( in cinese,lingchi)stanno demolendo il colosso e si affermano come potenza mondiale antagonista dell’occidente e destinata al primato.

Il comunismo, dal de profundis recitato a sproposito, sta trionfando senza essere mai morto, ma soltanto vulnerato nella sua espressione sovietica

Oggi miscelato con il sentimento nazionale, l’amore patrio e con il libero mercato debitamente eterodiretto dallo stato ha dato vita a una sorta di fascicomunismo vincente.
Vince anche il principio identitario e l’imperialismo russo,ricacciato dalle scelte politiche occidentali nell’orbita cinese. La Russia fa la sua corsa e risorge all’ombra del blocco orientale, rendendo controproducente l’assedio Nato ai suoi confini.

Ci si è intricati in una guerra frutto di revanche storiche e di provocazioni recenti nella speranza che l’economia speculativa di banche e finanza ne uscisse avvantaggiata e la Russia aggreditrice indebolita.

Nella realtà l’occidente si è impantanato in un ginepraio che è stato fatto crescere anche dalla millenaria scaltrezza orientale.

Si è trovato immerso nella terza guerra mondiale policentrica, dove la Cina -finora indirettamente- colpisce a segmenti, per punti dolenti

Usa e occidente si vedono minare posizioni,mercati,zone d’influenza mentre la Repubblica popolare cinese occupa spazi economici e postazioni strategiche .
L’Unione Europea fa la sua parte di servo ottuso e trascina nel gorgo i paesi che la compongono .

Ogni tragedia ha un suo lato comico

Mentre il fallimento dell’economia speculativa si sta delineando e la Cina trionfa e cresce a nostre spese uno dei capi della banda, Mario Draghi, non teme il ridicolo e dichiara che grazie a quelle scelte la ricchezza e il benessere mondiale sono cresciuti. L’esempio -dice- sono gli 800 milioni di cinesi che hanno alzato in modo significativo il loro livello di vita.

‘Obbravo!’verrebbe da esclamare. I successi cinesi a spese dell’occidente, sarebbero la prova del successo delle scelte occidentali per soggiogare la Cina.

Qui non si sa se dar sfogo all’ironia o usare lo slogan di Grillo o del premio Giachetti.

Ci rimane da dire che ‘mal voluto non fu mai troppo’.E come ricorda un proverbio delle mie parti natìe, ma conosciuto ovunque, ‘ a l’òcio ingordo gli schiantò il collo’.

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