5stelle – Facile adesso buttare la croce addosso a Manlio di Stefano e Elisa Pirro, evidentemente poco amanti della geografia. E anche sbadatamente possessori di correttori grammaticali sicuramente fascioleghisti che vogliono metterli in cattiva luce. Dannati telefoni sovversivi.
La situazione deve essere analizzata più in profondità. Ed è qui che la valenza dei 5stelle assume contorni più definiti.
Bisogna riconscere che ai pentastellati tutto – ma proprio tutto – fa difetto, tranne la coerenza. Deve esserci una sorta di dikat interno al partito: se non sai dire stronzate, meglio che tu stia zitto!
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E quindi, dopo i congiuntivi casuali di Di Maio, ecco una lista ben dettagliata di tutti i punti di forza degli appartenenti ai 5stelle. Ringrazio C. De Blasi per il suo prezioso contributo. Non è pentastellato.
Strafalcioni stellari
- Pinochet dittatore del Venuezuela (Luigi Di Maio)
- Napoleone combattè ad Auschwitz (Alessandro Di Battista)
- I Mille sbarcarono a Quarto (Carlo Sibilia)
- Matrimoni fra specie diverse purché consenzienti (Carlo Sibilia)
- L’Irlanda è un Paese mediterraneo (Angelo Tofalo)
- In America microchip nel corpo umano (Paolo Bernini)
- Il 50% della popolazione romena è criminale (Luigi Di Maio)
- Il pil cresce con l’uso dei condizionatori (Barbara Lezzi)
- Per sostituire l’economia dell’Ilva si può rilanciare la produzione di mitili (Barbara lezzi)
- Stato civile: italiano (Filippo Gallinella)
- Difendiamo il cibo italiano, no al grano saraceno (Filippo Gallinella)
- Possiamo dare 5.000 euro al mese ad ogni pensionato (Giulia Sarti)
- Per la pace mondiale per fortuna c’è Putin (Alessandro Di Battista)
- Sul Ponte Morandi si potranno fare i picnic (Danilo Toninelli)
- In 3 giorni Dio creò il mondo (Carlo Sibilia)
- Lo sbarco sulla luna è una farsa (Carlo Sibilia)
- Andiamo a dire a Gillet Gialli che siamo al loro fianco (Luigi Di Maio & Alessandro Di Battista)
- Il Restitution day è l’evento politico più importante dagli omicidi di Falcone e Borsellino (Carlo Sibilia)
- Il tunnel del Brennero lo usano in tanti (Danilo Toninelli)
- Abbracciamo gli amici libici per la tragedia di Beirut (Manlio Di Stefano)
- Le immagini dell’esplosione avvenuta a Beirut sono sconvolgenti. Esprimo la mia vicinanza al popolo libico (Elisa Pirro)
In che mani siamo!
Devo essere sincero, il mio preferito rimane sempre Danilo Toninelli (detto in ambienti accademici Toninulla). Ma passando dalla risata alla parte seria, per non dire drammatica, la domanda che nasce spontanea è: in che mani siamo?
Anzi: in che mani siamo! Col punto esclamativo. Perché purtroppo ricordo che più del 30% degli italiani ha affidato a questi sottoacculturati (basta vedere il curriculum scolastico di molti di loro per rabbrividire) la guida dell’Italia.
E i risultati… si vedono. Per astra ad aspera prendendomi una licenza poetica.