La crisi che non ti aspetti

Moda: un settore non immune dal calo delle vendite al dettaglio, che tuttavia nell'online registra un confortante +13%

Moda: un settore non immune dal calo delle vendite al dettaglio, che tuttavia nell'online registra un confortante +13%

La crisi che non ti aspetti

Risultati 2023 pesanti per il settore “Moda” in Toscana. La produzione industriale è in caduta libera del 5%, ma fortunatamente non mancano anche segnali di ripresa. Gli ordini del 2024 infatti indicano un miglioramento nella produzione e nei conti delle aziende, a partire però non prima dei mesi estivi.

Finora buio pesto, dopo il periodo d’oro del post pandemia

Le aziende pensavano di aver sfangato dopo il periodo del Covid. Ma un altro grave arresto è arrivato con il conflitto Russia/Ucraina, aggravato poi dal secondo conflitto del Medio Oriente.

La Russia era un cliente da sempre predisposto all’acquisto del Made in Italy. Ma a causa dei problemi bellici in corso, è diventato assai difficile, se non impossibile, esportare. Leggermente meno gravi sono le conseguenze economiche prodotte dal conflitto Israelo/Palestinese, però comunque sempre presenti.

La Cina invece al momento non dà segni di ripresa

Il lusso italiano, nel grande paese asiatico, vende meno rispetto a qualche anno fa, complice la crisi interna ma anche i rincari inflattivi in atto. Tutta l’economia mondiale, nessun paese escluso, sta risentendo dei gravi fattori geopolitici mondiali.

Le industrie delle calzature sono quelle che più hanno risentito la crisi. A dicembre 2023 il settore ha registrato un -5%, che tuttavia non è il dato peggiore del 2023. Si sono visti anche cali del 17%. Lo stesso deficit lo ha avuto il settore “pelle”. E non è rimasto al di fuori purtroppo la produzione e il confezionamento “abbigliamento del lusso”. Molti magazzini delle aziende a Scandicci e zone limitrofe sono pieni di prodotti invenduti, impensabili in passato. Trattasi di aziende importanti, molte delle quali, lavorano per brand famosi e/o famosissimi conosciuti in ogni parte del globo.

Le aziende, in considerazione dell’esiguità degli ordinativi, sono costrette a lavorare a scappamento ridotto utilizzando la cassa integrazione per sostenere il reddito dei lavoratori. Si sta rilevando inoltre anche un vistoso calo delle assunzioni di apprendisti. Complessivamente sono il 20% in meno le assunzioni del 2023 rispetto all’anno precedente.

Il Fondo Alternativo bilaterale per l’artigianato ha comunicato dati allarmanti

6690 gli addetti in cassa integrazione a dicembre 2023, quasi il triplo rispetto ai mesi iniziali. Il 10% sono lavoratori nella provincia di Firenze. Molto peggio la situazione a Pisa con il 15% degli addetti in cassa integrazione.

Per tentare di arginare il problema e trovare delle soluzioni, il Presidente della CNA Federmoda Toscana Paolo Pernici ha richiesto di poter incontrare i vertici della Regione Toscana. Il rischio di un allontanamento presso altre Regioni più attive della filiera del lusso è estremamente alto e la Toscana non può permetterselo. Troppo il valore internazionale del settore Luxury, troppi i lavoratori impegnati nelle imprese dei marchi di lusso, troppo importante economicamente la presenza di marchi così rilevanti nel panorama internazionale.

Di prestigio, inoltre, la presenza di scuole di formazione alla moda dove sono presenti studenti che provengono da ogni parte del mondo

E si spera tanto in quello spiraglio di luce che si vede in lontananza. Forse il peggio è passato.

 

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