La Crisi delle Ferrovie Russe potrebbe essere il tallone d’Achille dell’ esercito Russo?

La Crisi delle Ferrovie Russe potrebbe essere il tallone d’Achille dell’ esercito Russo?

Intervista Esclusiva con una Fonte Bene Informata

In un contesto in cui la situazione logistica ferroviaria in Russia è sempre più critica, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare una fonte bene informata, che per motivi di sicurezza personale ha preferito mantenere l’anonimato, identificandosi solo con le iniziali D.Z.

Partendo dal presupposto che un’ esercito moderno ha bisogno di un supporto logistico e in una guerra in continua evoluzione come quella Ucraina la necessità di poter spostare rapidamente artiglieria pesante e carri armati è essenziale per impedire che le retrovie di Kursk si possa trasformare in una caporetto.

In questo scacchiere, ieri come oggi le ferrovie in un paese vasto come la Russia sono fondamentali.

Ecco allora che è lecito chiedersi in che stato siano le ferrovie Russe di oggi.
Alla domanda su cosa ne pensa dell’attuale situazione delle ferrovie in Russia, D.Z. ha così risposto:

*”In Russia, le ferrovie erano una delle poche cose funzionanti del sistema sovietico. Tuttavia, oggi ci sono grossi problemi di guasti continui. Le ferrovie russe scontano enormi problemi di manutenzione. Nel 2023, è stato segnalato che il numero di treni sospesi a causa di problemi tecnici è più che raddoppiato, raggiungendo la cifra di 42.600. Questo è principalmente dovuto a una carenza di parti critiche, causata dall’insufficiente manutenzione della flotta di locomotive.”*

Secondo D.Z., una delle cause principali di questa crisi è la cessazione delle attività in Russia da parte di produttori occidentali. Un esempio emblematico è il produttore svedese di cuscinetti SKF Group, che ha interrotto tutte le operazioni in Russia nell’aprile 2022, in risposta alla guerra in Ucraina. L’azienda operava nel paese dal 1991 e, storicamente, la Russia ha sempre importato la maggior parte dei suoi cuscinetti di alta qualità da produttori occidentali.

*”I cuscinetti,”* continua D.Z., *”erano in gran parte prodotti in Italia dalla SKF. Tuttavia, sono componenti soggetti a forte usura, e la loro mancanza si sta facendo sentire in modo drammatico. La carenza di questi componenti occidentali e le sanzioni correlate stanno finalmente iniziando a dare i loro frutti, colpendo il sistema di trasporto russo nel suo punto più critico.”*

La fonte sottolinea che la situazione è ormai una questione di “quando”, non più di “se”: *”Non è più una questione di se l’invasione russa si fermerà, ma di quando. Circa 10.000 carri merci sono già stati ritirati poiché inservibili, e altri 200.000 sono in pericolo.”*

D.Z. aggiunge che la Russia dipende fortemente dal traffico ferroviario non solo per scopi militari, ma anche per il trasporto di beni essenziali come le derrate alimentari nelle città. *”Senza il funzionamento delle ferrovie, i civili russi cominceranno a soffrire la fame. E con la pancia vuota, la fiducia nel presidente crollerà.”*

Un ulteriore segnale della crisi è il blocco totale del traffico di treni merci dalla Bielorussia alla regione di Smolensk attraverso il confine di Krasnoye. *”Le stazioni di Smolensk,”* conclude D.Z., *”si sono trasformate in veri e propri cimiteri di treni abbandonati, senza più locomotive per trainarli.”*

Questa intervista offre un quadro allarmante della situazione ferroviaria in Russia, evidenziando come la mancanza di componenti critici e le sanzioni internazionali stiano portando a un collasso progressivo di uno dei settori chiave dell’infrastruttura del paese.

Leggi anche: Analisi del ballottaggio a Firenze

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version