La debolezza dell’Occidente smascherata da Hamas

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Il periodo storico non potrebbe essere più consono: la debolezza occidentale è ai massimi livelli. Potremmo essere meglio equipaggiati, più ricchi, più tecnologici. Ma siamo molli. Abbiamo la consistenza di una medusa sulla battigia che lentamente si squaglia sotto i raggi del sole.

La scomparsa dell’America

L’Occidente, quello che si è autoassegnato il titolo di posto civile e civilizzato, è scivolato nell’oblio. L’America, la grande America, la nazione che si è arrogata la supremazia territoriale è morta. La Pax Americana ha abdicato a favore dei dettami della Walt Disney Corporation dove si inneggia al diverso a tutti i costi, dove l’inclusione deve avvenire perché ti devi piegare a chi arriva. Dove l’anormalità è imposta a forza. Biden è il presidente più debole della storia americana. E il mondo lo sa, e se ne approfitta. Leggi Putin, leggi Hamas.

Sleepy Joe non ne infila una nemmeno copiando. E infatti cosa fa? Prosegue nell’opera di Trump costruendo altri chilometri di muro al confine col Messico.

Negli anni passati nessuno si sarebbe mai permesso soltanto di pensare a fare qualcosa che avrebbe potuto scatenare una reazione americana. Oggi si fanno una grossa risata. E bombardano Israele, da sempre protetto dagli USA, che oggi non riescono nemmeno a proteggere loro stessi. Da loro stessi. È questo il paradosso.

Il fallimento dell’Europa

L’Europa è un fallimento burocratico totale. La necessità di pochi di voler unire per forza nazioni così diverse tra loro, ha portato disequilibrio. Ha portato mancanza di identità: l’amor di Patria è stato completamente spazzato via. Imporre ai popoli di volersi unire ad altri, così culturalmente diversi, porta inevitabilmente debolezza. E dove c’è debolezza, prima o poi arriva qualcuno forte, negli ideali, che prenderà in mano la situazione.

Cosa che è già avvenuta. Ve ne siete accorti? Qual’è l’organismo meglio strutturato e amalgamato in tutte le ex nazioni europee? Quello dell’immigrazione. E non importa da quale regione provengano gli immigrati. Hanno una cosa forte che li accomuna: la religione. Una religione vera, che non si è persa in sé stessa. Una religione che li unisce e che dà loro forza, come la nostra lo era decenni fa. E adesso sono ovunque. Sono in ogni paese del vecchio (e stanco) continente. E non sono integrati: proprio per niente. Stanno fra loro, e crescono. In numero (grazie all’immigrazione controllata dalle ONG), e in forza. In attesa che le nostre difese mentali siano abbassate al punto tale da essere conquistati.

Ma noi pensiamo a mettere gli asterischi al posto del finale delle parole, per non urtare la sensibilità di chi non si sente uomo, donna, cavallo o semaforo. Sono queste le cose importanti della vita moderna.

Pronti per essere conquistati

Il mondo occidentale: ormai è cotto a puntino. Manca solo da metterlo sul vassoio da portata e servirlo ai commensali. Che sappiamo benissimo chi sono: tutti quelli che in questo momento muovono guerra a un’idea flaccida, grassa e pigra.

L’attacco di Hamas a Israele ha una valenza più ampia di quello che sembra. È un attacco musulmano a tutto l’occidente. E la reazione sarà sempre secondaria perché, qualche anno fa, una cosa del genere non era nemmeno teorizzabile per la paura della reazione americana, e a rimorchio, di quella europea. Ma adesso non facciamo più paura a nessuno. Abbiamo la stessa credibilità di un ciccione in fuseaux rosa che urla con voce stridula: domani ti picchio. Mentre affonda i denti in un panino geneticamente modificato con pane di farina di insetti.

La speranza? L’ultima a morire, ma sta già agonizzando

Ho una sola speranza: che questa debolezza percepita dai nostri invasori, sia grave ma non definitiva. Che il fatto che l’attacco sia stato così grave e insieme alla ormai consolidata guerra ucraina, faccia risvegliare il ciccione morto occidentale dal suo torpore e che, mandando a fare in culo il politicamente corretto, ritorni ad avere un minimo di amor proprio e ristabilire i valori corretti.

Ma ricordiamoci una cosa: per vincere una guerra devi essere cattivo almeno quanto il tuo nemico. Siamo abbastanza cattivi?

 

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