La democrazia formale non sostanziale

Democrazia

La democrazia formale non sostanziale

Su una cosa Carl Marx aveva senz’altro ragione. Quando denunciava il fatto che la democrazia fosse un atto puramente formale e non sostanziale. Criticava un sistema in cui le grandi decisioni erano prese precedentemente altrove ed il parlamento serviva solo come paravento per queste operazioni di rito.

Se qualcuno si domanda da dove venisse l’antiparlamentarismo di Mussolini, la risposta l’ha già data lo storico Ernst Nolte che la identifica nella sua formazione fortemente marxista

Si allude a quel potere finanziario onnipotente che, ora come allora, può essere denominato plutocrazia, sinarchia se non oligarchia. Quel potere che Vilfredo Pareto asserisce essere perennemente in mano alle élite e che l’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi, spiega con arroganza, essere un potere nelle mani di pochi attori tra cui i banchieri centrali e non nelle mani delle persone che lui denomina con commiserazione normali, le quali non capiscono nemmeno cosa stia accadendo sopra le loro teste.

Queste élite è risaputo che dominano da sempre, dal tempo della res publica Romana con il Senato ai banchieri fiorentini come i Peruzzi, i Bardi, i Medici ed altri

Chiaramente le parti meno.rappresentate trovavano.delle rappresentanze con il Principato appoggiandosi all’esercito, o ai tribuni, tutti espedienti per riequilibrare il potere. Anche il sistema corporativo medioevale era un mezzo per creare una partecipazione più diffusa con le arti maggiori e le arti minori. Il Capitano del popolo aveva il compito di equilibrare il potere del Podestà rappresentante molto spesso delle più importanti famiglie aristocratiche della città.  La Rivoluzione risolve solo il problema del clero e dell’aristocrazia che rappresentavano la grande rendita fondiaria quando ormai la vera ricchezza era nelle mani del terzo Stato non abbastanza rappresentato.

Oggi la ricchezza non è certo quella dei cosiddetti beni al sole ma è enorme ed è nelle mani di pochi speculatori, una ristrettissima minoranza più elitaria di quella del periodo feudale.

Ma la maggioranza?

Quella classe di lavoratori che nelle speranze del primo socialismo avrebbe dovuto acquistare coscienza di sé? Il popolo si è trasformato in una vaga opinione pubblica, un magma indefinito indaffarato non più a salvaguardare i propri diritti ma quelli di tutte le cosiddette minoranze. Tragicamente, questa cosiddetta opinione pubblica, non ha più nemmeno una propria opinione, come ha affermato a chiare note Draghi. Questo nonostante l’apparente profusione dei mezzi di comunicazione di massa.

A questa cosiddetta maggioranza piace vivere in una sostanziale “dittatura” che la liberi da ogni responsabilità. Infatti molti dicono spesso, a proposito di ogni accadimento, che non sono cose alla loro portata

Però tutti vogliono godere delle piccole libertà quotidiane più o meno innocenti, anche eventualmente quel tanto trasgressive che diano illusione di piena libertà. Come osservava ironicamente Nietzsche, “desidera solo una piccola gioiuzza per il giorno e il piccolo piaceruzzo per la notte”. Tutto questo teatrino solo per reggere la finzione dell’apparente democrazia. Tutti sanno che è solo una formalità, ma non importa, purché vengano salvate le apparenze.

Ognuno è cosciente di non avere alcun peso nell’andamento della società ma sarebbe offensivo che qualcuno dica che il re è in mutande

Solo che questa volta ad essere in mutande sono solo i sudditi e nessuno osa dirlo perché tanto in cuore loro ne sono coscienti tutti.

Leggi anche: Analisi del ballottaggio a Firenze

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version