La deriva del PD
C’è da dire poco o nulla sulla tragica realtà di una certa deriva di quella che una volta era la sinistra. La realtà possiede la giusta eloquenza.
Io non sono un’apologeta della destra
Non mi interessa fare delle agiografie.
Ma la questione riguardante la sinistra porta a rilivsre una situazione tragica.
Non ha sicuramente molte alternative un cittadino italiano. Come potrebbe un cittadino serenamente affidarsi ad uno schieramento politico, che è permanentemente vittima di se stesso?
Questo è il vero problema della sinistra
La stragrande maggioranza dei problemi che si ritrova se li è creati, andando ad erodere se stessa per colpa della propria egemonia culturale.
Sì ; è l’egemonia culturale che ha determinato il decadimento della sinistra.
Perché all’apice della propria potenza, si è azzerato il dibattito intellettuale interno alla stessa sinistra . Hanno prevalso correnti estremiste lontane dalla gente. Ed ora paga questo.
La contraddizione del Partito Democratico è di essere una Democrazia Cristiana degenerata dell’ultimo periodo, che vuole continuare a rivendicare la superiorità morale.
Un partito di palazzo e di compromessi che continua a guardare tutti dall’alto in basso . Ed ecco che esplode la contrazione agli occhi della gente: chi fa la morale, è immorale?
Si può votare per un uomo di potere, che fa una scelta. Si può votare per un uomo che rimane al di fuori delle scelte di compromesso, facendo anch’esso una scelta. Ma è più difficile votare una palese ipocrisia.
Ci si scontra con l’antipatia del sentire comune delle persone
E la degenerazione di questa superiorità morale è stata il giustizialismo giacobino. Un giustizialismo giacobino sbandierato sul presupposto di essere duri e puri. Un qualcosa che la sinistra non si può più permettere.Soprattutto il Partito Democratico.
Perché poi ne cade vittima per primo
E non sono neanche le manette il vero problema. Il vero problema è l’aver ripudiato qualunque garantismo.
Sembra assurdo che un partito come il PD si vada a piegare al giustizialismo dei pentastellati. Una rincorsa sempre più a sinistra, uccidendo un’area riformista di cento sinistra.
Il socialismo italiano ha sempre avuto due anime. Quella massimalista, e quella riformista. Per sintetizzarla in maniera becera ma pratica, i riformisti erano disposti a compromessi per avere le riforme, i massimalisti erano gli intransigenti, quelli che volevano la radicale trasformazione dello stato e del sistema.Abbattere più che riformare lo stato.
Queste due anime sono state presenti anche nel Partito Comunista Italiano. Ma oggi la parte progressista è alla deriva, totalmente in balia della prevalente componente massimalista.
La cancel culture, il politicamente corretto, la demonizzazione sistematica di qualunque dissenso sono diventate le caratteristiche dell’arroganza di un partito che non si affida più alle masse ma agli intellettuali da salotto.
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