La destra in attesa della decisione di Schmidt
Fumata nera per Schmidt. Ad oggi il teutonico ex-direttore degli Uffizi, diventato a novembre scorso ufficialmente cittadino del Bel Paese, non ha sciolto la riserva sulla sua candidatura a sindaco di Firenze.
Il suo annuncio è attesissimo
E la speranza è che, al massimo entro la fine della settimana, si possano finalmente conoscere le sue decisioni. Le prospettive, a questa tornata piuttosto realistiche, sono quelle di cambiare dopo decenni di egemonia di sinistra le sorti politiche del capoluogo toscano.
La destra fiorentina ha grandi aspettative alle prossime elezioni di giugno grazie anche a un PD in difficoltà non solo in riva all’Arno, ma anche e soprattutto a livello nazionale. Schlein sembra che ce la stia mettendo tutta per dividere il suo partito, con una caparbietà che non può che portare il plauso delle opposizioni.
La Funero, candidata del PD, è obiettivamente in difficoltà. E’ stata lanciata, suo malgrado, in un circo mediatico che in questo momento non la favorisce. Lo scisma della Del Re ha creato una forte spaccatura all’interno dei DEM, mentre dall’esterno è Renzi che trama contro il partito di maggioranza di Palazzo Vecchio. Anche la lista ambientalista “Più verde” creata cinque anni fa per allearsi con Nardella, ha preferito per le elezioni 2024 la linea di Italia Viva. Una manciata di voti che comunque verranno tolti alla Fatnao a favore di Stefania Saccardi.
Fratelli d’Italia, la lega e Forza Italia guardano con serenità e con un pizzico di speranza al “Si” di Schmidt, con l’obiettivo non poi così tanto velato di conquistare Palazzo Vecchio.
Ma se Schmidt, conquistato dal fascino partenopeo, decidesse di declinare definitivamente l’invito?
Per molti non sembra possibile. La sua presenza in Senato, lo scorso dicembre assieme al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del Presidente del Senato Ignazio La Russa, è sembrato ai più la vera ufficializzazione per la discesa in campo di Eike Schmidt. Non si comprende però la motivazione di posticipare il comunicato della discesa in campo. In passato, l’attesa non aveva ripagato. I candidati dell’ultimo momento non hanno avuto i risultati sperati.
Ubaldo Bocci docet. E nessuno nel centro-destra vuole ripetere l’esperienza del 2019.
Schmidt è considerato da molti il candidato perfetto. Culturalmente preparato, in una città dove la cultura si respira a pieni polmoni, e pronto a scontrarsi ogni volta che qualche decisioni ritenuta errata siano state prese in Palazzo Vecchio.
Nardella e Schmidt, dirimpettai in Piazza della Signoria, ma distanti su molte scelte nella città rinascimentale.
Un’alternativa di emergenza, per un eventuale diniego da Napoli, però la destra cittadina, almeno ufficialmente, non ce l’ha. O non l’ha comunicata ai mass media. Il piano B potrebbe essere le candidature dei due esponenti cittadini dei partiti di destra, Iacopo Cellai per Fratelli d’Italia o Marco Stella di Forza d’Italia. Non si esclude neanche delle primarie che darebbero uno segnale forte alla città in considerazione proprio delle mancate primarie del PD.
Sicuramente il tempo stringe, e una soluzione, sia che nasca all’interno delle mura fiorentine oppure nei barocchi palazzi romani, si deve trovare. E chissà che dal cappello della destra non venga fuori un altro candidato “donna”. Sarebbe il quarto nome femminile dopo Sara Funaro, Stefania Saccardi e Cecilia del Re. Sarebbe un bel segnale, un poker che supera il concetto di quote rosa e che, dopo il primo premier donna in Italia, farebbe l’apripista per una nuova stagione politica italiana.
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