La destra nata con la camicia

La destra nata con la camicia.Sicuramente la Destra non è un granché in questo paese. Non è lungimirante.

Si è vero Giorgia Meloni è stata capace di costruire un partito forte . Ed il tutto quasi dal nulla. Ereditando una importante tradizione, ma dovendo radunare un po’ quello che si era disperso negli anni per colpa di Fini.

È arrivata oltre ogni più rosea aspettativa. E sembra dare alla sua creatura una struttura molto più solida della Lega Nazionale di Salvini. Il problema però è che non esiste un grande schieramento.

Schieramento fragile

Forza Italia è Berlusconi. Non sa andare oltre a Berlusconi.Ha tante intelligenze, una classe dirigente comunque rispettabile. Ma non è una creatura in grado ad oggi di sopravvivere al suo fondatore. Il quale vita natural durante non ha idea di abdicare.

La Lega è ad un bivio. Può tornare la Lega del Nord. La scelta nazionale è ormai gravemente compromessa dall’incapacità di radicare una classe dirigente.

Matteo Salvini ha avuto un energia più forte di chiunque altro . È riuscito ad avere in mano un partito ed un consenso personale incredibile. Però poi è riuscito a disperdere tutto in pochissimo tempo.

La debolezza dello schieramento è un problema. Non si vince solo con partita. Si vince con tutta la squadra.

Arriva la fortuna in soccorso

Il Centrodestra per una grossa fortuna la ha. Tale fortuna è dettata dal fatto che dall’altra parte c’è praticamente il vuoto.

Lo schieramento avverso ha difficoltà molto più profonde.

La Lega e Forza Italia possono avere difficoltà pesanti. Ma non sono nulla a confronto di quelle dei partiti coalizzati con il PD.. Bene o male le elezioni amministrative hanno chiaramente dimostrato che non c’è una vera e propria alternativa nazionale al centro-destra.

Una sinistra PD

Il Partito Democratico egemonizza tutto a sinistra. Luigi Di Maio ha partorito la sua informe creatura. Grande gruppo parlamentare, che tutti i sondaggi dicono avere poco o niente tra gli elettori.

Ciò che c’è a sinistra del PD  si è sgretolato, reso marginale ed inconsistente.

I grillini rimasti dimostrano di avere un potenziale solo quando vanno da soli. Ogni volta che si chiede di andare in coalizione si vede azzerato il loro potenziale.

Perché la loro forza sta in quell’elettorato irragionevole, prioritariamente contrario a tutto ed a tutti.Che non vuole scendere a compromessi per governare .Si sentono bene contro la politica. Hanno un elettorato che vive antiteticamente ad ogni logica di governo.

L’impossibile centro

Il centro invece potrebbe essere paragonato alla micronesia. Una galassia infinita di grandi e piccoli personalismi. Un’area sopravvalutata, con un elettorato in Italia ormai molto polarizzato. Osteggiata da un partito democratico che ne vuole occupare una parte, dai forzisti che vogliono occupare un’altra e da tutti coloro che amano il bipolarismo trentennale in questo paese.

Ancor di più è un progetto abortito dagli stessi centristi. Poiché la vera forza della Democrazia Cristiana stava nelle leadership locali. Era un grande partito che riusciva a far coesistere tante anime. Questo oggi non riesce a nessun partito di centro . Sono tutti più o meno movimenti leaderistici. Non votati alla federazione, all’Unione quanto alla divisione, alla frammentazione.

Qualcuno vagheggia di un’area che potrebbe rappresentare il 10%.

Dove però ci sarebbero almeno 5 o 6 partiti. Quindi troppi galli in un unico pollaio.

Il proporzionale sarebbe una sciagura

Una legge elettorale proporzione darebbe la possibilità ai partiti di centro di diventare determinanti. Ma frammenterebbe ancora di più il quadro politico.

Non porterebbe alcuna stabilità. Perché, allettati anche la possibilità di influenzare i governi, i partiti continuerebbero a subire scissioni parlamentari.

Infatti con numeri ristretti, visto lo stupido taglio dei parlamentari, peseranno molto anche piccole pattuglie.

Quindi il quadro politico sarebbe permanentemente instabile.Con scissioni costanti.

Scalata in salita

Il centrodestra è uno schieramento che presenta delle difficoltà. Ma tutto sommato, nella catastrofica situazione degli altri, ha un vantaggio. Se non altro per il fatto che i apri leader hanno una lunga tradizione di collaborazione comune. Non esiste più l’ulivo. Ma in un certo senso esiste qualcosa di similare alla casa delle libertà.

A Destra c’è più continuità.

 

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