La Fiorentina e lo spot elettorale di Nardella
Devi avergli bruciato al primo cittadino uscente lo striscione allo stadio che sottolineava le sue origini partenopee e quindi non interessato ai tifosi viola.
Deve avergli bruciato così tanto che in meno di un mese Dario Nardella ha risolto la questione
Dove avrebbe giocato la Fiorentina duranti i lavori di ristrutturazione allo stadio Artemio Franchi? Nessuna opzione era di gradimento allo staff di Commisso e ai suoi tanti sostenitori.
Eppure lo stadio, datato, usurato e inadeguato doveva essere riqualificato. Come tutta l’area di Campo di Marte.
Dopo anni di dibattiti, convegni, sedute consiliari e delibere di Giunta si è arrivata alla decisione della sistemazione dello stadio a Campo di Marte, lavoro necessario e improcrastinabile per una squadra che ha vocazione europee.
Commisso era disposto a investire, ma il “no” fermo e deciso dell’amministrazione comunale lo ha gelato
E siamo entrati in una girandola di prospettive che hanno coinvolto terreni della Mercafir e di Campi Bisenzio. Ma la Fiorentina è la squadra di Firenze ed è lì che deve giocare.
Campo di Marte ritorna alla vocazione di quartiere deputato allo sport. Viene quindi presentato il progetto, non senza qualche intoppo “europeo” per i finanziamenti del PNRR. Un colpo di gomma da cancellare sull’attività ricettiva che bloccava i fondi e siamo arrivati al nastro di partenza dei lavori. Firenze avrà il suo Stadio dal design accattivante e dai più moderni mezzi tecnologici.
Nasce un problema
Dove far giocare la squadra viola durante i lavori? Dove contenere la sua tifoseria durante la ristrutturazione? Un problema non di poco conto, in quanto riguarda i futuri incassi degli abbonati viola e la vendita dei diritti delle partite. Problemi inoltre per gli stessi supporters costretti ogni 15 giorni in peregrinaggi verso altri Comuni se non in altre Regioni.
Ecco quindi maturate le proteste viola a tutti i livelli, ferme, decise, nette
Proteste che avvengono proprio qualche mese prima delle elezioni e durante le fasi iniziali di una campagna elettorale che si prospetta piuttosto in salita per Nardella e per la sua “delfina” Funaro. E soprattutto poteva essere terreno di attacco per i suoi avversari politici, che in questo campo potevano realmente farlo diventare…. “viola”.
Era necessario quindi un‘uscita ad effetto, una sorpresa brillante, per riallacciare il dialogo, assai sfilacciato con il management viola e per riacciuffare qualche voto delle curve e delle Maratone.
Gli ingegneri del Comune si sono messi alacremente all’opera. In meno di un mese hanno varato delle modifiche al cronoprogramma sui lavori e hanno sentenziato che non esiste alcun problema: si può giocare tranquillamente e in piena sicurezza, in un cantiere aperto e con i lavori in corso. Il tutto direttamente allo stadio Artemio Franchi.
Ma perché i progettisti non ci hanno pensato prima? Si dovevano attendere proprio le manifestazioni plateali a visioni nazionale?
In un video dove si trova circondato dalle immense bellezze del suo studio in Palazzo Vecchio, Nardella con toni da spot elettorale annuncia che non ci sono problemi: si può giocare in un cantiere aperto senza nessun problema
I dubbi permangono. Come è stato possibile un progetto di variazione in tempi così rapidi? Cosa cambia nel programma di ristrutturazione? Quali costi che sono stati supportati per effettuare le modifiche del progetto? E con quali fondi? Tutti elementi che Nardella non ha riportato nel video. Per lui era importante lo scoop. In attesa delle elezioni di giungo prossimo.
Vedremo se davvero sarà così, se davvero i tifosi potranno applaudire i giocatori dall’Artemio Franchi oppure dovranno allontanarsi in altro luogo. Ma allora probabilmente Nardella sarà già a Bruxelles.
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