La fissa del “Centro”
È di questi giorni la notizia circa la corsa di Matteo Renzi al Parlamento Europeo con il brand “Il centro”. Sarà, con molta probabilità, quello di Milano il collegio scelto per la corsa ad un posto a Bruxelles. È un Renzi battagliero quello visto durante conferenza stampa nel capoluogo lombardo; conferenza, nella quale, l’ex Rottamatore ha annunciato, appunto, la propria candidatura.
L’ex Premier ha quindi intenzione di rilanciare il “centro”, questa volta su scala extra-nazionale.
Centro, che se rapportato alle vicende di casa nostra, non pare abbia invece avuto l’effetto sperato. Ricordiamo tutti i discorsi e le promesse che erano state fatte durante la campagna elettorale dello scorso anno – in vista delle elezioni politiche – insieme al compagno di coalizione Carlo Calenda. Il c.d. Terzo Polo o Campo largo, come da molti definito, si è sciolto come neve al sole prima ancora di nascere ed avere una effettiva fisionomia. Certamente non un bel biglietto da visita se l’obiettivo è quello di provare a rappresentare una valida alternativa a Bruxelles. Il Centro, ad avviso dei politologi, è rappresentativo di quella porzione di elettori che non si riconosce più nella sinistra ne, tantomeno, nella destra.
Insomma, l’obiettivo del centro sarebbe quello di unire tutte quelle “anime” che sono scontente tanto a destra tanto a sinistra.
Nell’idea di Matteo Renzi vi è quindi la ferma convinzione che anche in Europa ci sia bisogno inevitabilmente di un centro; Europa, come da lui definita nella conferenza, “esposta al rischio di saltare da un momento all’altro senza delle valide alternative”. Viene lanciato, altresì, anche un monito ai propri dirigenti di partito a spingersi a fare altrettanto. In questa “sfida” , quasi sicuramente, verrà seguito da Nicola Danti, attuale Coordinatore Regionale di Italia Viva Toscana, nonché Europarlamentare dal 2014, in quota Pd, prima del passaggio in Italia Viva avvenuto nel 2019.
Sempre durante la conferenza stampa, rispondendo alle varie domande, Renzi si auspica poi che la maggioranza in Parlamento europeo rimanga la stessa, cioè tra il Ppe e i socialisti senza Alternative für Deutschland, Vox o gli estremisti di sinistra. Ad avviso dell’ex Presidente del Consiglio, l’obiettivo, dunque, “sarebbe quello di avere la stessa maggioranza che c’è stata adesso portando il nostro contributo con la nostra famiglia”.
Non ci resta che attendere, soglia di sbarramento permettendo.
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