La Lega di Matteo Salvini ha un “trend di una esplosiva potenzialità”

Uno studio degli effetti delle europee sul voto nazionale, con dentro una sorta di ‘Swot Analysis’ che passa in rassegna vantaggi e svantaggi tecnici e politici di una coalizione di centrodestra. E’ il documento elaborato da Denis Verdini che negli ultimi giorni sta facendo il giro delle chat degli addetti ai lavori. Nel report – che ricalca l’analisi condivisa circa due mesi prima delle elezioni Ue dallo stesso Verdini con Silvio Berlusconi, nella quale l’ex senatore di Ala era riuscito a ‘indovinare’ il risultato della Lega – Verdini osserva che l’attuale legge elettorale, “utilizzata per le coalizioni” e “pensata attualizzando” la situazione politica del momento (che presenta un sostanziale tripolarismo), risulta “utile per i singoli partiti a vocazione maggioritaria” e “renderebbe possibile da un punto di vista teorico-aritmetico vincere tutti i collegi” per un partito come la Lega, che veleggia oltre il 33%.

“La Lega che volesse correre da sola – scrive l’ex senatore – dovrebbe lavorare in base alla proiezione sui collegi borderline che io ho calcolato in 27, da conservare e difendere, e impegnarsi su quelli borderline perduti che sono 43”. Nelle simulazioni di Verdini sono stati sviluppati i risultati elettorali sui singoli collegi nelle diverse combinazioni: Lega da sola; Lega con Forza Italia e Fratelli d’Italia; Lega con Forza Italia; Lega con Fratelli d’Italia. Viene confermato “il trend di una esplosiva potenzialità” del partito di Matteo Salvini, che potrebbe contare – se si dovesse votare a settembre – “sull’effetto trascinamento dovuto alla vittoria delle europee” e sul richiamo al voto utile, stimabile “fra il 2 e il 4%”.
 
 

E se lo schema che vede la Lega coalizzata con Fi e Fdi o con uno solo dei due non ha bisogno di alcun commento perché “il dato è schiacciante” e il risultato “dà sempre una maggioranza”, la corsa solitaria della Lega disegnerebbe questo scenario: dei 126 collegi vinti – scrive sempre Verdini – “ben 99 sono sicuri” e 27 sono “borderline”; di quelli persi, i borderline sono 43. Secondo Verdini, in caso di successo la Lega avrebbe “mani libere su tutto”. E tra i vantaggi tecnici ci sarebbe comunque la possibilità di “raggiungere la maggioranza senza accordi soltanto pescando i singoli parlamentari” o di contare, all’occorrenza, “sull’alleanza di Fi e Fdi che con le loro percentuali potrebbero ottenere al proporzionale 62-70 seggi”.

Per quanto riguarda gli svantaggi politici, Salvini in caso di vittoria dovrà fronteggiare una “enorme aspettativa” e la “conseguente assunzione di responsabilità” che graverebbe esclusivamente sulle sue spalle. In più il ‘Capitano’ dovrebbe vedersela col “fuoco amico e nemico incrociato e concentrato”. Governando da solo Salvini sconterebbe poi una “difficoltà di collegamento in Europa”, elemento “esistente anche con il solo accordo tra Lega e Fratelli d’Italia”. Per sintetizzare: bene la Lega da sola ma meglio ancora se in coalizione.

 
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