La Lega fiorentina perde pezzi. Michela Monaco va nel gruppo misto. Dopo le espulsioni di Cocollini e Montelatici e l’uscita di Asciuti,lascia il partito di Matteo Salvini anche la consigliera divenuta simbolo delle lotte per i disabili a Firenze.
La posizione della Lega
In merito, il capogruppo a Palazzo vecchio della Lega Federico Bussolin ha dichiarato: “Per rispetto a elettori, iscritti e cittadini simpatizzanti, occorre a volte allontanare chi non contribuisce alla crescita della Lega a Firenze.
In questa ottica, per coerenza e rispetto di chi si impegna, oggi come Capogruppo, in accordo con la segretaria cittadina della Lega Barbara Nannucci, ho deciso l’allontanamento della consigliera Michela Monaco. La decisione si rende inevitabile perché è venuta meno la fiducia politica tra di lei e il gruppo. Resta la simpatia umana, e auguriamo a Michela il meglio per il suo futuro”.
Non si è fatta attendere la replica della Monaco
“Ero da tempo intenzionata a lasciare la Lega, il capogruppo Bussolin lo sapeva bene. Ma dopo il trattamento subito, essere ‘cacciata’ prima ancora che lo potessi annunciare motivandone le ragioni, ho avuto la conferma che la mia era una scelta giusta. Invece di confrontarsi sui temi, si è scelto di ‘allontanarmi’, senza nemmeno una telefonata per avvisarmi, facendomelo scoprire con un comunicato stampa. Un modo di fare che qualifica bene il grado di democrazia interna alla Lega.
Mi rivolgo a quanti mi hanno eletta e sostenuta in questi anni.
È una decisione sofferta e ponderata, ma non posso più stare in un partito che millanta la messa al centro e l’inclusione delle persone con disabilità, disattendendo, tuttavia, ogni aspettativa in tal senso. Io credevo fortemente nel Ministro delle disabilità ma sono stata fortemente e totalmente delusa da un partito che ancora continua a trattare le persone con disabilità come “bimbi speciali”.
Questo atteggiamento e il non portare a fondo una efficace politica di inclusione si scontra fortemente con quello che sono come persona e con quanto voglio rappresentare: le persone disabili hanno una dignità e devono essere libere di diventare quello che vogliono.
Minimizzare i problemi con cui mi interfaccio quotidianamente va assolutamente contro ciò in cui credo e mi aspetto per le persone con disabilità: parità di trattamento (che non è trattare tutti allo stesso modo, ma condizioni diverse hanno bisogno di trattamenti diversi), inclusione, accessibilità, dignità della persona e indipendenza.
Comunico il mio passaggio nel gruppo misto. Resterò quindi all’opposizione, e da oggi sarò libera di portare avanti le mie battaglie senza sentirmi frenata da niente e da nessuno”.
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