Gli afghani gettano i loro figli tra le braccia dei militari Usa, un’immagine che non dimenticheremo, come quella dei disperati che si sono aggrappati ad un C-17 in decollo per precipitare al suolo nella loro speranza di libertà.
L’immagine di un Marine assegnato alla 24ma Unità che culla un neonato durante un’evacuazione all’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul è di quelle forti.
Il piccolo, come reso noto dal maggiore James Stenger, è stato poi riunito con la famiglia e si trova al sicuro all’aeroporto.
In cerca di libertà.
Libertà dall’oppressione, dall’Islam radicale, anelito di gente disperata che lo vive sulla propria pelle.
Nei salotti al calduccio c’è chi si spaventa
Nei salotti radical chic, invece, ci si riempiva la bocca di posizioni pacefondaie, atterriti da caserme e divise.
Se il popolo non ha pane diamogli il DDL Zan e lo Ius Soli, che diamine.
Dov’è Michela Murgia che sentenziò solo quattro mesi fa contro le mimetiche?
“Gli unici uomini che ho visto in divisa davanti alle telecamere sono i dittatori, quando vedo un uomo in divisa un po’ mi spavento sempre”
“Gli unici uomini che ho visto in divisa davanti alle telecamere che non fossero poliziotti che stavano dichiarando un arresto importante sono i dittatori negli altri Paesi. Quando vedo un uomo in divisa mi spavento sempre, non mi sento più al sicuro. Non sono sicura che la categoria bellica sia una categoria con cui si può responsabilizzare un Paese: ci spaventa di più”.
Già perché non più tardi di una settimana fa si sposava la tesi di Gino Strada che avrebbe voluto i militari fuori dall’Afghanistan e il dialogo con i Talebani.
Dove sono adesso i cultori a comando del più bieco Yankee go home?
Davanti alle immagini strazianti, di fronte alle esecuzioni sommarie, ai rastrellamenti casa per casa?
Gridano all’impegno bellico, per l’impatto mediatico imponente che sta urtando le coscienze.
Ma si accorgono di essere in dissenso con loro stessi?
Islam religione di pace
Dove sono i convinti assertori della natura pacifica dell’Islam?
Quelli che sostengono che l’attacco alle Torri Gemelle era montato ad arte, se non artefatto.
Che i musulmani erano vittime e le aggressioni Usa del tutto ingiustificate?
Tutti spariti. Nessun pervenuto.
La verità è sotto gli occhi di tutti in questi giorni.
Le mamme e papà afgani non sembrano spaventati dalle uniformi, anzi sembra vi intravedano speranza affidando ai militari i propri figli, gettandoli oltre il muro dei pregiudizi.
Oltre il muro del terrore verso un futuro migliore, quel futuro che a loro è intercluso, perché probabilmente saranno uccisi entro pochi giorni.
Soldati dimenticati
È proprio vero che “Dio e il Soldato, durante la carestia e la guerra, vengono pregati, ma quando vi è la pace Dio è dimenticato e il Soldato disprezzato.”
Ma i Soldati restano umili e al contempo orgogliosi di ciò che facciamo in tempo di guerra e di pace.
Dio, quello misericordioso, invece vigila e giudica sull’altare della Storia chi è dalla parte giusta e chi sbaglia. Nella Storia, alla lunga, il Male è sempre stato sconfitto, così sarà anche stavolta.
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