La nuova rivoluzione francese

rivoluzione francese

La rivoluzione francese di oggi. Brutta sorpresa in Francia per gli europeisti radicali. Ogni tanto quando il popolo vota decide da solo. Ed i cosiddetti responsabili sono rimasti a bocca aperta stavolta.

Gli uomini di palazzo che fanno solo i conti con salotti della politica, oggi sono accorti di qualcosa di particolarmente spiacevole. È la gente a scegliere chi deve governare. Non va tutto sempre secondo i piani elitari di quattro boriosi strateghi.

La scelta democratica

In democrazia la vera matrice, la vera detentrice della sovranità non è l’élite.

Il popolo è sovrano. Ed in Francia non hanno votato come fa piacere all’Europa. Mi dispiace per la signora Ursula von der Leyen, contro la quale non ho nulla di personale, anche perché rappresenta poco più di se stessa. Ma la legittimazione popolare è fondamentale in una democrazia.

Ed il sistema francese è abbastanza equilibrato. Il popolo si è scelto il suo presidente. Magari quello che voleva. Magari il male minore. Lo stesso popolo si è scelto anche i suoi rappresentanti.

Differentemente dal sistema italiano sistema dove il popolo il presidente non se lo sceglie. Ed i rappresentanti sono dei nominati in liste bloccate.

I francesi hanno preso una serie di decisioni, sulle istituzioni nel loro paese. Su chi debba ed in che ruolo farne parte. Ed erano gli unici ad avere il diritto di prendere questa decisione.

Non siamo certo alla Frexit. L’uscita dei cugini d’oltralpe dalla comunità. Che sarebbe veramente un colpo letale all’Europa di Bruxelles. Ma sicuramente sono stati premiati partiti che hanno una visita diversa dell’Europa.

Una sovranità francese

Probabilmente molti francesi votano più per il loro interesse diretto di francesi, che per i dettami della commissione Europea.

Macron ha avuto la maggioranza per fare il presidente. Ma non ha avuto la maggioranza per avere carta bianca. Dovrà ascoltare anche le istanze di quei partiti che spesso sono stati ignorati. Del resto se hanno preso dei voti, rappresentano sicuramente delle esigenze. Ed in democrazia non si può considerare sbagliata un’esigenza largamente diffusa tra il popolo. Bisogna dare risposte a quei milioni di francesi che hanno deciso di dare un voto di rottura.

Il Fenomeno Le Pen

C’è stata l’avanzata di Jean-Luc Mélenchon e del suo Nouvelle Union populaire écologique et sociale. Una nuova scelta della sinistra francese che ribalta gli equilibri con i socialisti.

Ma c’è stata anche un’importante avanzata di Marine Le Pen e del Rassemblement National. Avanzata che nessun sondaggio rilevava e della quale oggi è stato necessario per tutti prendere atto.

Dunque senza che il mondo crolli, probabilmente ci sarà una coabitazione. Cosa che non ucciderà nessuno. Situazione che è già capitare in Francia. Partiti che non vengono visti come allineati andranno al governo. Questa è la democrazia. Successe e sconvolse quando i socialdemocratici per la prima volta governarono la Germania. Successe quando per la prima volta si dovette consentire al partito socialista italiano di entrare nel governo.

Non fu la fine della democrazia. Perché la democrazia non finisce se si tengono in piedi i valori delle costituzioni liberali. Delle istituzioni decise dalla sovranità popolare. Semplicemente si ha l’apertura di una fase nuova. E la politica è fatta di fasi. Di ascolto delle istanze popolari. Le repubbliche tramontano, non quando va al governo chi è sgradito alle élite intellettuali. Ma quando viene impedito dalle élite di ascoltare il disagio il popolo sovrano. Quando viene impedito di scegliere il governo che si vuole al popolo sovrano.

 

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