La nuova schiavitù dell’umanità
Io l’intelligenza artificiale la temo. Sono un uomo da calamaio e doppiopetto . Però non sono un uomo ottuso. So benissimo che non si torna mai indietro. Dopo la luce elettrica le candele non avrebbero più avuto il primato dell’illuminazione.
Ed allora ho iniziato ad approcciarmi ed ad approfondire l’intelligenza artificiale
Gli strumenti di per sé non sono negativi. Quando mi occupai di fotografia, sentivo tanti continuare a sproloquiare sul ritorno alla pellicola. Poi un grande fotografo di arte Roberto Giraldi, una persona veramente intelligente, mi disse che erano assurdità.
La pellicola non faceva la differenza. La fotografia veniva mutilata, in epoca moderna, dallo studio delle luci sempre meno frequente
Sono arrivati i computer. Chi usa più la macchina da scrivere e la carta carbone?
La difesa della macchina da scrivere sarebbe stata ancora più debole. Era uno strumento, ormai vintage, per velocizzare, per standardizzare i caratteri. Ai tempi delle stilografiche era visto come uno strumento che avrebbe imbarbarito la scrittura .
Il computer era un’evoluzione molto superiore delle macchine da scrivere.
La macchina da scrivere è morta semplicemente perché esiste uno strumento molto migliore che fa le stesse cose. Il fascino particolare delle macchine da scrivere è legato per i giovani alla curiosità, per noi a dei ricordi
Non sono certo stati i computer ad abbassare il livello di qualità della scrittura. Ma la mancanza di ragionamento, di studio, di approfondimento, di lettura dell’uomo moderno.
L’intelligenza artificiale è uno strumento eccezionale
Se avessimo voglia di utilizzarlo per poter ampliare i nostri orizzonti, sarebbe uno strumento meraviglioso. Riassumerebbe testi, aprirebbe a funzioni che ci consentirebbero di conoscere, magari meno nel dettaglio, ma conoscere molto di più.
Invece temo che lo utilizzeremo per non scrivere più, per non leggere più, per fare sempre il meno possibile
Anche l’analfabetismo di ritorno ne sarà incentivato.
Con comandi vocali disporremo di tutto. Saper scrivere sarà opzionale
Il futuro è lì. È vero che le catene di montaggio, i cantieri, i lavori manuali non potranno essere sostituiti in un giorno,ma a lungo termine la robotica prenderà piede. E sarà molto più conveniente rispetto alle risorse umane .
I robot non hanno i sindacati , non percepiscono tredicesima, non gli si paga gli straordinari, non chiedono il congedo parentale, si aggiustano più velocemente delle persone ammalate, non fanno scatti progressivi sugli stipendi e non vanno in ferie
Sarà finita per i lavori pesanti?
No sarà finita anche per i lavori intellettuali!
Noi pensiamo per caso che tra dieci anni l’intelligenza artificiale non sarà migliore delle nostre menti o più completa per progetti edilizi, diagnosi, contenziosi?
Certo riassumerà dati in base all’intelligenza umana. Avrà bisogno di un operatore. Ma sarà drasticamente ridotta la necessità dei lavoratori. E magari ridimensionato il ruolo degli operatori nel tempo. Le macchine del futuro acquisiranno sempre più automatismi ultimi.
Ed allora di che cosa vivranno le famiglie? Avremo un reddito di cittadinanza pro capite
E il bello è che saremo anche in larga parte felici per una situazione del genere. Si è già prospettata l’idea di un reddito in moneta virtuale che venga accreditato e che vada speso per forza di cose ogni mese. Altrimenti verrebbe azzerato.
Il mondo che verrà
Perché darci un reddito di cittadinanza?
Perché comunque dobbiamo diventare consumatori!
E saremo consumatori che non pensano. Ma ci sentiremo felici.
Anche se questa felicità ci renderà in breve termine una società di depressi.
Senza più scopo. Senza ambizioni, senza obiettivi.
Le università telematiche saranno il futuro. Continuano a dire che sono più economiche. Ed effettivamente è vero. Non ci sono più spese di trasferta, non si pagano i trasporti. I ragazzi mangiano a casa, non hanno spese per alloggiare se vivono lontano, non hanno bisogno di un sostegno economico per vivere fuori casa
Il ragazzo dell’entroterra calabrese potrà studiare all’università di Milano, senza muoversi da casa.
Però dobbiamo anche valutare tutti quei sacrifici che venivano fatti per mantenere i giovani in presenza, come una palestra per quei giovani.
Moriranno interazioni, esperienze umane, percorsi formativi ed emotivi.
Io conosco tante persone che hanno fatto la gavetta, dormendo in studentato, vincendo borse di studio, dovendo fare i camerieri o vari lavoretti perché le famiglie non potevano mantenerli.
Eppure oggi si sono affermati, e quella socialità, quei rapporti, quella gavetta hanno contribuito al loro affermarsi in maniera determinante.
La palestra in presenza dell’università morirà. Ma sarà un bene?
Certo un lavoratore potrà apprendere a distanza. Questo può andare anche bene.Ma gli esami?
La modalità telematica è il futuro?
Cerchiamo di regolarla bene allora gli esami facciamoli in presenza.
Anche perché pensiamo ai tanti giovani che hanno difficoltà ad emanciparsi, adesso rimarranno sempre più legati al nido.
Lo smart working è il futuro
Il datore di lavoro non pagherà più nemmeno i buoni pasto ed il lavoratore non avrà spese di pendolarismo .
È vero questo è buono.
Ma tutti quei ristoranti che facevano pranzi di lavoro ?
E le interazioni umane tra colleghi che andranno a morire?
Se saremo 10000 computer connessi da casa, quando arriveranno i licenziamenti a catena non vedremo licenziare l’amico, il collega della scrivania accanto .
Eventualmente verremo informati, ma potrebbero anche non venirlo a sapere, almeno con esattezza, che un alcuni computers sono stati disconnessi.
Non hanno licenziato un collega, hanno semplicemente staccato una connessione
Fin quando non è la nostra connessione non tocchiamo con mano neanche la portata del problema. Non lo sentiamo vicino a noi. Non ci riguarda.
Non vediamo gli occhi del collega che perde il lavoro, la delusione sulla sua faccia. Non conosciamo i suoi figli.
Tanti si troveranno in un mondo bellissimo. O presunto tale…
Certo perché non dovranno più fare sforzi.
Intendiamoci il mondo non torna indietro. Lo ribadisco.
Ma il vero progresso dipende da come si usano gli strumenti, e la mentalità alla base .
Pensate ad un bel reddito scontato .Un reddito sicuro che ammazza il sistema premiale. Soldi che addirittura debbo spendere per forza, altrimenti me li azzerano. Nessuna colpa a sperperare. Li debbo spendere. Non ho più problemi.
A cosa mi serve risparmiare? A cosa mi serve imparare il valore del denaro se tanto è regalato?
I lavori saranno strettamente ridotti ma in fondo posso tranquillamente consumare.
Chi non sarebbe felice in queste circostanze?
Chiunque abbia un poco di ambizione, chiunque crede che l’ozio non possa essere fine semplicemente al consumo.
Non avrò più risparmio. Non potrò progredire socialmente.
Però intellettuali inizieranno a sproloquiare sul fatto che così viene garantito anche l’artista che vuole fare l’artista, il poeta che vuol fare il poeta, il giovane che vuol vivere di sogni.
Ma anche molte altre categorie in fondo.
Chi non vuol crescere, chi non vuol lavorare, chi continua a venir drogato dell’idea che il mondo gli debba tutto
Però pensate alle conseguenze?
Una bella cifra virtuale sul conto corrente magari paghi anche solo dal telefonino. Non c’è più neanche la moneta. Almeno quel reddito non te lo danno in moneta ma solo in moneta virtuale.
Ma non pensiamo a un piccolo particolare che potrebbe verificarsi?
Se poi un governo dovesse arrivare a sospenderlo?
Ovviamente non a tutti. A colpire chi si comporta, a suo avviso male. O per essere più brutali chi non dovesse seguire le direttive.
Allora basterà allinearsi per ottenerlo comunque.
Però magari le direttive di quel governo, o di quel sistema potrebbero dispiacerci davvero
Magari come, successo per i vaccini, si potrebbero fare dei decreti un po’ arditi.
E allora che cosa faremo?
Al tempo i vaccini almeno qualcuno aveva qualche risparmio. Qualcosa su cui contare, per poter dire, almeno per qualche tempo, no.
Invece dopo una decina d’anni del sistema prospettato basterebbe bloccare l’erogazione del reddito. O addirittura bloccare il conto corrente.
Ed allora in un mondo del genere cosa faremo?
Quando non vivremo più del nostro lavoro, ma del sussidio, perderemo la dignità, il rispetto di noi stessi.
Il padre padrone ti dà di che vivere. È uno stato camerale. Perché ti ribelli? In fondo gli devi tutto.
Non saremmo forse degli schiavi?
No queste cose sono state abolite in epoca moderna.
Ma vuoi mettere?
Mica si daranno le frustate. Mica porteremo le catene. Saremo liberissimi.
Già oggi in fondo..
Facciamo sesso, senza dover avere la responsabilità di procreare. Possiamo ubriacarci, possiamo drogarci, possiamo depravarci.
Magari potremmo ancora scrivere online.
Anche se in futuro magari,le opinioni potrebbero influire su qualche piccolo premio nel sussidio. E allora non converrebbe troppo avere delle opinioni troppo libere.
Ma l’uomo di quel futuro non si ribellerà
E perché un essere umano del genere dovrebbe ribellarsi a qualcosa?
Un essere umano che non si guadagna più nulla, un essere umano che non può mantenere né se stesso né un eventuale famiglia. Un uomo del futuro che dipende in tutto dalla volontà di un grande fratello chi lo mantiene.
Per quale motivo dovrebbe ribellarsi, mordere la mano che lo nutre?
Un uomo che non ha più coscienza di sé per quale motivo dovrebbe alzare la testa?
Tanti schiavi non si ribellavano la domenica potevano non lavorare, fare sesso con altre schiave per procreare altri schiavi. Il padrone li riteneva liberissimi di divertirsi, gli consentiva di fare musica, ballare,di fare tardi. Magari il cibo era anche un po’ migliore.
Ma a quali leggi ribellarsi in un mondo dove neanche devi lavorare?
Vabbè perderemo la dignità del lavoro, però poi avremmo tutto.
Che poi equivale a non avere nulla.
Non avremmo risparmiato appunto ma se tanto si campa lo stesso a che servono?
Però vivendo di quel sussidio pensate a non potervi ribellare neanche ad una legge un po’ strana. Magari immaginiamo una legge che affidi all’intelligenza artificiali il triage negli ospedali, o nelle ASL. La scelta demandata alle macchine di curare in base a criteri anche economici.
Quando magari avremo parenti o amici che potrebbero continuare a vivere, ma verrà ritenuto troppo costoso. La macchina in base a come programmata farà le scelte con algoritmi in base ai criteri che scandalizzerebbero un essere umano degno di questo nome
Magari un mio parente disabile, o mia madre anziana è meglio farli morire per lo stato. Risparmia.
Ed io a quel punto cosa potrò fare?
Magari avrò una famiglia che si mantiene con quel sussidio.
Ma il sistema sarà buono anche in questo caso.
Certo perché troveremo tanti intellettuali, ai quali verrà dato tantissimo spazio sui mezzi di informazione, a dire dalla mattina alla sera che non debbono essere i genitori, o i parenti a decidere se una persona debba continuare a soffrire, a vivere.
Se magari hai un figlio disabile, deve essere il sistema, quel grande fratello buono, che ci dà da mangiare a decidere. Solo lui sa cosa è giusto o sbagliato. Tu non hai gli strumenti, le competenze per decidere.
Lui lo fa sempre per un criterio superiore improntato a cose che noi non possiamo e non dobbiamo capire
E poi comunque anche se non fossi d’accordo, senza risparmi, senza un reddito da lavoro, con un’umanità abituata a stare in casa. Fatta di individui, di consumatori, e non di masse che cosa potremo mai fare?
Chi scenderebbe mai in piazza a ribellarsi?
La gente sarebbe abituata a stare solo su internet . Basterebbe staccare la rete per 10 minuti per scatenare il panico.
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