Una interpretazione di un rapporto della CIA del 2005 sul mondo nel 2020 sta diventando virale sui social media. Il rapporto del 2005 fornisce una descrizione sospettosamente dettagliata dell’attuale pandemia COVID-19 che sta flagellando il mondo.
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Il rapporto, scritto nel settembre 2005, è stato descritto da Alexander Adler nel suo libro “The New CIA Report”. “Quale sarà il nuovo volto del mondo nel 2025?” Il libro è stato pubblicato nei Paesi occidentali fra il 2005 ed il 2009.
La CIA ha come abitudine cercare di predire il futuro del mondo con 15-20 anni di anticipo. Sorprendentemente, il rapporto fornisce una descrizione accurata della pandemia globale attualmente in corso. Nel capitolo intitolato “Una possibile esplosione di una pandemia globale”, gli esperti dell’ intelligence americana hanno descritto uno scenario molto simile a quello causato dal COVID19.
Hanno previsto “l’emergere di una nuova malattia respiratoria umana altamente contagiosa e virulenta, per la quale non esiste un trattamento adeguato e che potrebbe causare una pandemia globale”.
“L’insorgenza di una pandemia dipende dalla mutazione genetica naturale, dalla ricombinazione di ceppi virali già in circolazione, o dall’emergere di un nuovo fattore patogeno nella popolazione umana. Ceppi di influenza aviaria altamente patogeni, come l’H5N1, sono probabilmente candidati a questo tipo di trasformazione, ma altri agenti patogeni, come il coronavirus della sindrome respiratoria acuta grave e alcuni ceppi di influenza avranno le stesse proprietà”, ha scritto il quotidiano portoghese Visao con riferimento al rapporto.
Nessuno è pronto per una pandemia.
Il rapporto recita inoltre: “Il paese di origine probabilmente non avrà mezzi di rilevazione adeguati, quindi ci vorrà molto tempo per identificare la malattia. Ci vorranno settimane di laboratorio per ottenere i risultati finali che confermino l’esistenza della malattia, che potrebbe trasformarsi in una pandemia”.
Viene anche descritto lo scenario globale dell’infezione:
“Nonostante le restrizioni sui viaggi internazionali, i viaggiatori con pochi o nessun sintomo possono portare il virus in altri continenti. Il numero di pazienti si moltiplicherà a valanga con nuovi casi ogni mese”.
Il rapporto prevede aree e circostanze della comparsa di nuovi virus:
“Se scoppia una pandemia, essa avrà indubbiamente inizio in un’area densamente popolata, in cui le persone vivono in prossimità degli animali. Ci sono regioni di questo tipo in Cina e nel Sudest asiatico, dove le persone vivono a contatto con il bestiame”.
Nel peggiore dei casi, secondo il rapporto, “la malattia colpirà da dieci a diverse centinaia di milioni di occidentali, mentre il numero di morti sarà di decine di milioni”.
Il resto del mondo si imbatterà nel degrado di infrastrutture vitali, subirà perdite economiche su scala globale. In generale, la malattia colpirà un terzo della popolazione mondiale.
Il risultato è chiaro: tensioni e conflitti.
“Se questa malattia si manifesterà entro il 2020, le tensioni e i conflitti interni e transfrontalieri si diffonderanno. I Paesi cercheranno di controllare i movimenti della popolazione per evitare la diffusione dell’infezione o per preservare l’accesso alle risorse naturali”, conclude il rapporto.
Vale la pena notare che un portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri cinese ha detto che è stato l’esercito statunitense a portare il nuovo coronavirus a Wuhan, in Cina.
Un articolo trovato sulla rivista Nature Medicine del 2015 dice che gli scienziati americani hanno creato artificialmente una versione ibrida del coronavirus in diversi animali, per esempio i pipistrelli. Viene inoltre descritto che già nel 2013 avevano studiato la possibilità di trasmettere questo virus agli esseri umani.
Lunedì, gli Stati Uniti hanno riferito che gli scienziati americani hanno creato un vaccino sperimentale contro il coronavirus e hanno iniziato a testarlo. È naturale supporre quale paese trarrà enormi profitti dalle vendite in caso di successo.
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