La piazza del PD
Dunque la mobilitazione degli Stati generali della opposizione di centro sinistra, sinistra centro, sinistra sinistra, sindacati (CGIL e UIL), stampa (Repubblica, La Stampa, Domani, l’Unità, il Manifesto, ahimè Il Foglio), radio e TV (La 7, l’ex telekabul Rai 3, le 3 interviste alla signora Schlein di RAI 1 a fine telegiornale), il M5S (e il Fatto Quotidiano), Arci, Anpi, e tutto l’associazionismo di sinistra, arcobaleno e cattolico “francescano”, la quota di sinistra di cantanti, attori, scrittori, poeti e figuranti vari, i 4 mila professori universitari, i centri sociali, i collettivi e gli occupanti, i 7 treni speciali con sconti abissali delle FF.SS., i 175 pullman, gli altri soggetti impegnati che ignoro o che trascuro per brevità, nonostante tutto questo impegno, il PD dice che in piazza erano in 50.000, mentre la questura ne dichiara meno della metà.
Ben conoscendo le modalità comunicative dei partiti in queste circostanze, sono portato a credere più alla Questura che alla Schlein e al suo ufficio stampa
Per di più il PD poteva contare sull’onda internazionale anti Israele, anti Occidente e pro Hamas (sotto le mentite spoglie Palestinesi e pacifiste) che fra l’altro unisce i pur esigui relitti nazifascisti e tutte le variopinte sinistre: a Londra erano in tutto quasi 300 mila!
Ma mettiamo pure che a Roma fossero 50.000: checché ne dicano gli uffici stampa dei partiti partecipanti e i giornali di regime, rappresenterebbero comunque un flop, una mancanza di partecipazione che costringerebbe chiunque a riflettere sulla opportunità politica di queste kermesse.
Dopo i raduni oceanici di Berlinguer, della CGIL fino alla durissima Susanna Camusso (però con viaggio e pranzo al sacco pagati) , e, sul versante opposto, le folle messe insieme dal centrodestra a trazione Berlusconi, le kermesse della nazionale di calcio campione d’Europa, per non parlare dei numeri messi insieme da Vasco Rossi e da alcuni suoi emuli, dopo questi estremi, ogni raduno politico tende a due risultati: – la prevalenza della componente fanatica e delinquenziale sia a destra (attacco alla sede della CGIL) sia a sinistra con tutti i reati che compiono gli impuniti Centri sociali o da ultimo gli ambientalisti arrabbiati. – il pericolo di ”farsi contare”.
A prescindere dal contenuto del messaggio politico: qui ci occupiamo solo di numeri
Ha un bel esultare Salvini perché “a Pontida c’erano in 100.000”, hanno un bel dire il PD e la nomenclatura che “ieri a Roma c’erano in 50.000”, poi, nel retrobottega del partito si fanno i conti veri.
Fossi nei panni della Schlein, di Landini, di Conte, e dei loro corifei, fiancheggiatori, sostenitori, famigli, sarei molto preoccupato del risultato che i tre maggiori partiti della sinistra, insieme a tutto l’ambaradan comunicativo e associativo di cui dispongono, hanno ottenuto in termini numerici: se le piazze fossero un termometro del consenso mi sembra che la temperatura rilevata sia poco confortevole.
Se poi vi si aggiunge la temperatura dei sondaggi, direi che l’inverno delle sinistre si prospetta lungo e molto freddo.
I sondaggi proseguiranno, affidabili o meno che siano
Credo invece che la manifestazione indetta per il 17 prossimo dalla CGIL, nel suo storico ruolo di “cinghia di trasmissione” dell’ex PCI ora PD (pur inquinato dai cattolici di sinistra) e dal nano sindacale UIL in cerca di visibilità, serva da controprova: se, aldi là dei comunicati trionfalistici, va male anche questa, per qualche tempo ci dovremo accontentare delle improvvisazioni dei Centri sociali, dei Cobas, degli studenti impegnati a occupare anziché studiare, degli ecoterroristi ambientalisti, insomma di tutto il variopinto circo della sinistre, mentre il PD si asterrà da altre chiamate alla piazza col rischio del classico auto gol: farsi contare.
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