La piazza di Serra

La piazza di Serra

Lo scrittore e umorista Michele Serra, noto giornalista della scuderia di Repubblica, aveva lanciato dalle pagine del medesimo giornale, l’idea di una manifestazione in appoggio della politica della UE.

Sono state utilizzate le pagine del quotidiano romano, adatte a veicolare la proposta e a raccogliere i primi consensi

La redazione del giornale è diventata, in pratica, lo sponsor ufficiale di questa manifestazione. L’evento vuole raccogliere consensi nel mondo “progressista”, il quale ruota da sempre intorno al giornale romano, ha il solo scopo, anche se non dichiarato, di convogliare quelle componenti della Sinistra che si erano dimostrate perplesse sulla bontà delle decisioni della Commissione Europea, perché tali spese graverebbero proprio su il weltfare.

La manifestazione infatti, proprio per questo, aveva motivazioni ufficiali molto confuse ed equivoche per poter giustificare la mobilitazione

Piazza del Popolo nel sabato stabilito pullulava di bandiere blu con la corona di stelle dell’Unione europea. Qua e là poche bandiere arcobaleno, grottesche in una manifestazione che nel non detto aveva il solo scopo di legittimare le spese per gli armamenti. Infatti quelle sparute bandiere arcobaleno acquistavano il sapore di foglie di fico.

Ne è risultata essere la piazza dei Vip e, ad osservare i volti, di molti anziani, forse erano presenti reduci dell’antico “movimento” o di Autonomia, quando in età, indubbiamente più verde, erano adusi a contestare il sistema

Appaiono inoltre molti volti noti per le loro frequenti comparsate televisive e che usano svolgere la funzione di influencer, ovvero costruttori di consenso per confezionare pandori ideologici.

Ma perché “La Repubblica” è tornata alla ribalta per recuperare l’antica funzione di quotidiano partito come nei tempi in cui sponsorizzava il compromesso storico? Sappiamo Repubblica fa parte del gruppo editoriale GEDI.

Attualmente il settimanale è stato ceduto ad un gruppo petrolifero. GEDI, sappiamo essere controllato a sua volta come accade con le matrioske dalla olandese EXOR di proprietà della famiglia Agnelli, famiglia fondatrice della FIAT, industria che con un matrimonio di  tipo dinastico, come avveniva con le case regnanti è passato nelle mani degli Elkann, i quali fondendosi con Peugeot hanno fondato la multinazionale Stellantis.

In passato, il gruppo FIAT ha prodotto veicoli blindati e altri prodotti nel settore militare

Però attualmente, gruppi automobilistici come Stellantis, come anche il gruppo Volkswagen, stanno pensando di riconvertire parte del proprio business nella produzione più massiccia di blindati e cingolati per adeguarsi ai tempi turbolenti e alla crisi del settore automobilistico.

Nulla di più logico che un giornale di proprietà degli Agnelli cerchi di promuovere una politica di forte riarmo e spese militari. Inoltre è comprensibile anche che alcuni sprovveduti per smania di protagonismo reducistico si lascino coinvolgere dalla tentazione di partecipare alla manifestazione con lo stesso spirito con cui si organizza una gita fuori porta in cui si andare a mangiare un panino col formaggio.

È una cosa indegna però che dei personaggi che avrebbero il compito di essere la coscienza morale della nazione, quella che dovrebbe essere la classe intellettuale, la struttura che forma da sempre l’intellighenzia, trascino degli sprovveduti in una manifestazione che odora unicamente di business di Stellantis e di armamenti, per promuovere la produzione di carri armati dato che occorre riprendersi dalla stagnazione della produzione di autoveicoli

In effetti tutti i media si sono mobilitati per sponsorizzare questo grande spot per il riarmo avvenuto in piazza del Popolo. Questo atteggiamento di alcuni individui che avrebbero dovuto rappresentare l’intellighenzia è sintomo di corruzione morale.

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