Tra i provvedimenti di riforma del Codice della Strada in discussione alla Camera dei deputati rientra anche una proposta presentata dal CNEL. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ovvero l’organo che la riforma costituzionale di Renzi avrebbe abolito, ha avuto la geniale idea di proporre di rendere obbligatorio l’utilizzo della PEC per tutti gli automobilisti.
Cambia il codice della strada, arriva la PEC obbligatoria: il perché della proposta
Nelle rivendicazioni del CNEL il primo obiettivo è quello di rendere più automatizzato e rapido l’invio di comunicazioni ai cittadini, utilizzando la Posta Elettronica Certificata. Tramite questo sistema, l’invio di atti sarebbe immediato e soprattutto tracciabile, grazie all’indicazione su quando è stato inviato e ricevuto il messaggio di posta. Per le imprese tutto questo può avere un senso, ma per gli automobilisti che senso ha? E’ chiaro come l’obiettivo reale sia quello di introdurre uno strumento più agevole per inviare multe e ridurre i contenziosi relativi al sistema di notifica.
Qualcuno potrebbe sostenere che si tratta di un’idea positiva, visto che con il sistema attuale delle contravvenzioni via posta si generano spesso ricorsi e ritardi. Peccato che da questo punto di vista non cambi assolutamente nulla! Come succede per le multe ricevute nella cassetta della posta, anche quelle che arrivano nella casella elettronica sono considerate consegnate anche se il messaggio non viene letto. La notifica è ugualmente valida e il decorrere dei tempi di pagamento inizia dal momento della consegna…
In sostanza si va ad introdurre una maggiore garanzia per chi invia la multa ed un onere capestro per chi deve, eventualmente, riceverle. A questi geni della burocrazia, non passa neanche per la testa che chi sarà costretto ad aprire una PEC soltanto in funzione dell’auto, senza avere la necessità di utilizzarla per altro, si troverà nella situazione di dover gestire un servizio a pagamento, con password e legato al possedimento di pc o smartphone adatti, che dopo l’acquisto del veicolo finirà per non utilizzare mai più. L’effetto che si genererebbe sarebbe ancora peggiore di quello della spedizione cartacea, con multe arrivate in PEC perennemente dormienti.
IL CODICE DELLA STRADA
Se approvata, la norma richiesta dal CNEL andrebbe a modificare l’articolo 80 del Codice della Strada, quello relativo alla revisione dei veicoli, disponendo che “all’atto dell’immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi, il proprietario comunica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata ai fini delle notificazioni di cui all’articolo 201 ed alle disposizioni del decreto interministeriale 18 dicembre 2017“.
Ma come risulta evidente, l’importante per il legislatore pare essere la tutela di chi invia, non di chi riceve. Gli anziani e chi dovrà gestire la cosa per loro faranno i salti di gioia…Vediamo se Pd e 5 stelle riusciranno a regalarci anche questa ennesima perla di illogicità.