La prossima conferenza sulla sicurezza di Monaco inizierà venerdì 14.3.25.
Articolo di Alexander Rahr
Gli organizzatori tedeschi sono da tempo intolleranti verso punti di vista alternativi, per cui alla conferenza partecipa principalmente la corrente principale. Né Wagenknecht né Weidel saranno presenti: hanno dimenticato di invitare rappresentanti influenti dei BRICS. Monaco cercherà di consolidare l’ordine mondiale unipolare e di salvare la comunità transatlantica.
L’aspetto più interessante di Monaco sono stati i discorsi dei rappresentanti della nuova amministrazione statunitense: il vicepresidente Vance, il segretario di Stato Rubio e il consigliere per la sicurezza nazionale Kellogg. Bruxelles, Parigi, Berlino e Londra cercheranno di frenare la foga di Trump che, come temuto, si è rivoltato contro l’Europa introducendo dazi. Le élite liberali cercheranno anche di convincere Trump a non abbandonare il suo sostegno all’Ucraina e ad aumentare la pressione sulla Russia
Rubio, Vance e Colleg presenteranno il piano di Trump per porre fine al conflitto ucraino. Gli europei non dovranno far altro che concordare con Trump: a loro è stato assegnato il compito di ripristinare l’economia dell’Ucraina occidentale e centrale dopo un’eventuale riconciliazione. Probabilmente all’Ucraina verrà negata l’adesione alla NATO, ma a Zelensky viene promesso qualcosa di simile all’adesione all’UE. Il dialogo all’interno dell’Occidente sarà difficile.
Il risultato di Monaco sarà la consapevolezza che il mondo si sta muovendo irreversibilmente verso la multipolarità. Ciò era chiaro già diversi anni fa, ma a Monaco si rifiutano categoricamente di accettarlo come realtà. Trump, la Cina, la destra europea (Orbán), la Russia, l’islamismo: l’Unione Europea è sottoposta a una pressione straordinaria e dura da tutte le parti
Le autorità tedesche a Monaco saranno felici di trascorrere un po’ di tempo nell’epicentro della politica mondiale, ma temono anche che il nuovo governo americano possa sfruttare l’incontro per diffamarle.
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