Una lettera arrivata in Senato, con i sigilli reali. Proprio così, la Regina Elisabetta II ha inviato a Umberto Bossi una missiva per ringraziarlo. Una magnifica carta intestata di Buckingam Palace a firma di Andrew Paterson, direttore delle operazioni, ufficio del segretario privato di sua Maestà, con il ringraziamento per il messaggio inviato dal “senatur” in occasione della morte del Duca d’Edimburgo.
“La Regina mi ha chiesto di ringraziarla per il suo premuroso messaggio di affetto che le ha inviato in occasione della morte dell’amato marito di Sua Maestà, il Duca di Edimburgo – si legge nel testo -. La Regina è rimasta colpita dai messaggi ricevuti ed è molto grata per le sue parole gentili”, scrive Paterson.
Bossi aveva inviato a Elisabetta II le condoglianze per la scomparsa del consorte avvenuta lo scorso 9 aprile, all’età di 99 anni. La coppia reale aveva condiviso 73 anni di matrimonio.
L’immagine è piuttosto curiosa. Umberto Bossi, “un terrone nascosto” come lo ha definito pochi giorni fa Marcello Veneziani in un articolo memorabile, è quanto di più distante dalla nobiltà di Palazzo possa esistere. Non me ne voglia il Senatur, ma è quanto di più distante dalla nobiltà possa esistere, punto. Senza palazzi, arazzi e sollazzi.
Diamoci un tono anche noi poveri italiani, le suggerisco, Senatore, di rispondere alla regina Elisabetta II con una letterina firmata Principe Umberto di Padania. Noblesse oblige.
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