La rossa Toscana, si di ridipinge arcobaleno. Se la Toscana non si poteva più definire rossa ,perché l’ideologia dei suoi amministratori risulta essere estremamente annacquata. Tra il renzismo e l’attaccamento al potere della classe dirigente. Ma nessuno pensava di trovarla cambiata così in una notte.
I vertici toscani sconfessati
Tutti i più forti colonnelli del partito in Toscana, erano nettamente schierati dalla parte del governatore dell’Emilia Romagna. Ma, in nessun’altra regione, come in Toscana si è vista una sconfitta così netta.
I vertici locali hanno perso qualunque autorevolezza.Netta la vittoria di Elly Schlein in Toscana. Plebiscitaria proprio a Firenze.
Questa vittoria ha trascinato con sé, anche se con numeri non altrettanto plebiscitari, ma comunque importanti, Emiliano Fossi in contrapposizione a Valentina Mercanti. Ultima testa della riformismo a cadere, sotto l’avanzata travolgente della sinistra massimalista.
Il tutto è aggravato dal fatto che Dario Nardella, era il coordinatore nazionale della proposta congressuale in favore di Stefano Bonaccini.
Governatore
Se prima c’era chi, internamente al Partito Democratico, metteva in discussione la ricandidatura dell’attuale governatore, però adesso il vento diventerà tempesta.
Eugenio Giani è un uomo estremamente istituzionale, accusato di perenne indecisionismo. E soprattutto non particolarmente caro a quella sinistra movimentista e massimalista, alla quale il nuovo PD probabilmente si rivolgerà per formare un asse insieme ai pentastellati.
Un uomo più gradito al centro, che potrebbe essere del tutto accantonato da una segreteria che guarda molto più a sinistra.
Sindaco
Neanche a Dario Nardella, le cose sono andate ultimamente particolarmente bene.
Dopo un tentativo di lanciare la propria candidatura alla segreteria del Partito Democratico, si è trovato a dover appoggiare quella del governatore dell’Emilia Romagna, giocando di rimessa. È costretto a recitare il ruolo di primo pretoriano di quello che era considerato l’uomo da battere. Nella speranza probabilmente di un asse tra le due regioni tradizionalmente rosse, che lo portasse ad assumere un ruolo di grande rilievo nella nuova segreteria.
Ma questa ipotesi ieri è tragicamente naufragata, con un PD che si è visto scalare da chi veniva ai gazebo per mettere fine all’egemonia della classe dirigente. Specialmente della classe dirigente Toscana e Fiorentina.
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