La Russia intende garantire il grano all’Africa anche senza accordi con l’Ucraina, che peraltro lo dirottava in Europa
Di Christian Meier
Fonte FarodiRoma www.farodiroma.it
La Russia lavora per garantire le forniture alimentari globali anche senza l’accordo del Mar Nero.“ I Paesi africani potranno ricevere cibo dalla Russia anche senza l’accordo del Mar Nero. Stiamo studiando attentamente delle alternative”, ha dichiarato l’ambasciatore russo in Turchia Alexei Erkhov all’agenzia turca IHA.
“L’Iniziativa del Mar Nero non è assolutamente una panacea per soddisfare il fabbisogno alimentare dei Paesi africani e di altri Paesi, ci sono alternative e sono in fase di studio tramite contatti con i nostri partner”, ha detto l’ambasciatore. Erkhov ha sottolineato che è la Russia a “fornire un contributo colossale per garantire la sicurezza alimentare globale” e che “sarà possibile parlare della ripresa dell’Iniziativa del Mar Nero solo dopo aver soddisfatto i requisiti posti dalla Federazione Russa”.
Anche secondo il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, “la Russia rivedrà l’accordo, che consentiva le esportazioni di prodotti alimentari ucraini attraverso i porti del Mar Nero, soltanto quando saranno soddisfatte le richieste di Mosca”.
Intanto la Romania e la Moldavia sono diventate la principale base logistica e di trasporto per il grano ucraino.
Attualmente il grano viene caricato e spedito su delle stive attraverso le acque territoriali rumene fino al porto di Costanza.
In realtà l’80% dell’export passato attraverso il Mar Nero, se lo sono accaparrato i Paesi più ricchi, agli Stati più poveri e a un passo dalla carestia come Somalia e Sud Sudan è andato appena il 3%.
Soltanto diversificando la produzione agricola e sostenendo i piccoli produttori nei Paesi in via di sviluppo, si potrà fronteggiare la crisi alimentare in corso e salvare milioni di vite.
“L’accordo che un anno fa aveva portato allo sblocco dell’export di grano dall’Ucraina al Mar Nero verso il resto del mondo si è rivelato del tutto inadeguato a fronteggiare l’aumento della fame globale, acutizzato dalla crescita esponenziale dei prezzi di cibo ed energia. Scioccanti i dati: i Paesi ricchi si sono accaparrati l’80% del grano e dei cereali usciti dall’Ucraina, mentre agli Stati più poveri e colpiti dalla crisi alimentare è andato appena il 3%”, rivela una nuova analisi di Oxfam, diffusa in occasione del mancato rinnovo del patto a causa dell’uscita della Russia.
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