Il luogo meno rumoroso del pianeta si trova a Redmond, negli Stati Uniti: è la camera anecoica – un locale costruito in modo da ridurre il più possibile la riflessione di segnali sulle pareti – utilizzata dagli ingegneri di Microsoft per testare i rumori generati da prodotti come la Xbox, le Hololens e i computer di prossima generazione.
Secondo quanto riportato dalla BBC, è questa la struttura che detiene il record mondiale del silenzio: al suo interno il rumore di fondo percepibile raggiunge i -20,6 decibel. Un valore sorprendente se si considera che l’intensità del nostro respiro raggiunge, in media, i 30 decibel, mentre quella del respiro di una persona vicina a noi arriva a 10 decibel.
La struttura è una stanza perfettamente cubica, con lati di 6,36 metri, tappezzata da sofisticati materiali che, anche grazie alle loro geometrie, non permettono al suono di riflettersi.
UN SILENZIO INSOPPORTABILE. È facile pensare che un luogo del genere sia anche gradevole da visitare per trovare un po’ di pace lontano da ogni forma di rumore. Nulla di più falso. Per la stragrande maggioranza delle persone l’esperienza all’interno di una camera anecoica risulta fastidiosa, in alcuni casi estremamente disturbante. Nell’ambiente, una volta chiusa la porta, potremmo arrivare a sentire il “suono” dei nostri bulbi oculari che si muovono nelle orbite, le ossa che sfregano sulle cartilagini, il pulsare del cuore… E il rumore che produciamo quando deglutiamo sarebbe insopportabile.
RECORD DI PERMANENZA. Alcuni riescono a restarci solo per qualche secondo; chi ha resistito un quarto d’ora è uscito in preda a claustrofobia, nausea, attacchi di panico, allucinazioni uditive.
Il record di permanenza in una camera anecoica spetta allo scrittore George Foy, cultore dei luoghi silenziosi e autore di un saggio che, non certo a caso, si chiama Zero decibel: è rimasto al suo interno per 45 minuti!
Persino lui però ha trovato poco confortevole l’isolamento acustico totale: «Dopo poco ho iniziato a sentire il rumore della mia respirazione, così ho trattenuto il respiro. Allora è diventato chiaro il battito del cuore – e per eliminarlo non potevo fare nulla. Via via che i minuti passavano, ho iniziato ad avvertire il sangue che scorreva nelle vene. Ho aggrottato le sopracciglia e ho sentito il mio scalpo che si muoveva sulle ossa del cranio». Poi Foy ha provato a rilassarsi, e afferma di esserci riuscito. Uscendo dalla stanza ha però dovuto ammettere che la sua ricerca del silenzio perfetto era destinata a fallire, perché «il silenzio assoluto si può sentire solo da morti».