La Svezia gettata nel panico
In Svezia, la popolazione, è vicina ad una specie di follia collettiva o un’isteria che a questa si avvicina.
È uno stato d’animo creato ad arte dal governo Christersson, un vero estremista bellicista che è espressione di un partito che si chiama ironicamente moderato
La popolazione che, a livello di massa, segue le indicazioni governative, come sanno fare i disciplinati popoli nordici, allestisce rifugi in attesa dell’invasione russa di cui è ormai convinta. Nel Paese scandinavo aumentano le richieste di acquisto o di ammodernamento dei rifugi antiatomici che erano di moda negli anni della guerra fredda.
Perché questo revival del maccartismo?
Il governo svedese per gettare abbondante benzina sul fuoco, ha intrapreso una campagna di istruzioni utili alla preparazione degli svedesi alla guerra prossima ventura, iniziando con la diffusione di un opuscolo intitolato “Se arriva una crisi o una guerra”, paventando una vera invasione.
Si parla di eventuali attacchi russi con minacce come i cyber attacchi, guerra meteorologica, ed anche di attacchi patogeni
Si è dato anche indicazione, alla chiesa locale, di preparare tombe per ospitare almeno 30.000 persone. Inoltre si consiglia di fare scorte di viveri per almeno 70 giorni con derrate consigliate fra cui sono menzionate curiosamente abbondanti scorte di carote. In questo contesto da deserto.dei tartari, la NATO organizza un vertice Nord Sud in Lapponia, nella Finlandia diventata nuova frontiera o la fortezza Bastiani d’Europa, in seguito all’abbandono della neutralità.
Non poteva mancare il capo del governo italiano, che ha invitato la NATO a difendere i confini dai criminali, alludendo ai russi che sarebbero una minaccia per la democrazia più di quel che sembri, ordinamento democratico che va difeso con riarmo
Parlando dell’Italia in particolare, afferma inoltre che la Russia sta usando In Svezia, la popolazione, è vicina ad una specie di follia collettiva o un’isteria che a questa si avvicina. È uno stato d’animo creato ad arte dal governo Christersson, un vero estremista bellicista che è espressione di un partito che si chiama ironicamente moderato.
La popolazione che, a livello di massa, segue le indicazioni governative, come sanno fare i disciplinati popoli nordici, allestisce rifugi in attesa dell’invasione russa di cui è ormai convinta
Nel Paese scandinavo aumentano le richieste di acquisto o di ammodernamento dei rifugi antiatomici che erano di moda negli anni della guerra fredda. Perché questo revival del maccartismo?
Il governo svedese per gettare abbondante benzina sul fuoco, ha intrapreso una campagna di istruzioni utili alla preparazione degli svedesi alla guerra prossima ventura, iniziando con la diffusione di un opuscolo intitolato “Se arriva una crisi o una guerra”, paventando una vera invasione.
Si parla di eventuali attacchi russi con minacce come i cyber attacchi, guerra meteorologica, ed anche di attacchi patogeni
Si è dato anche indicazione, alla chiesa locale, di preparare tombe per ospitare almeno 30.000 persone. Inoltre si consiglia di fare scorte di viveri per almeno 70 giorni con derrate consigliate fra cui sono menzionate curiosamente abbondanti scorte di carote.
In questo contesto da deserto.dei tartari, la NATO organizza un vertice Nord Sud in Lapponia, nella Finlandia diventata nuova frontiera o la fortezza Bastiani d’Europa, in seguito all’abbandono della neutralità
Non poteva mancare il capo del governo italiano, che ha invitato la NATO a difendere i confini dai criminali, alludendo ai russi che sarebbero una minaccia per la democrazia più di quel che sembri, ordinamento democratico che va difeso con riarmo.
Parlando dell’Italia in particolare, afferma inoltre che la Russia sta usando l’arma dei migranti contro l’Europa
Chiaramente, in questa atmosfera di nevrosi autoindotta dove esiste solo la volontà di eccitare ulteriormente gli animi, si vuole preparare psicologicamente la popolazione europea ad una eventuale guerra in cui si sa benissimo che la storia in futuro vedrà unicamente i torti degli sconfitti, come al solito. Ecco perché il pericolo diviene reale.
Tutti i protagonisti sanno che perdere corrisponderebbe ad essere precipitati nel Tartaro della storia, e per questa ragione nessuno vuole perdere la eventuale futura guerra costi quel che costi
Questa, per parlar chiaro, è una guerra di aggressione della NATO, nei confronti del mondo euroasiatico, infatti il neoatlantismo, da anni marcia inesorabilmente, verso Oriente chiaramente in direzione della Russia, conquistando Stato dopo Stato fino ad arrivare al punto di pretendere di inglobare quello che fu il Principato di Kiev, la culla della Russia stessa, una marca essenziale per la sopravvivenza della compagine russa nel suo insieme.
Da quando è scomparso uno dei due blocchi militari che garantiva l’equilibrio di Jalta, qualcuno si è sentito libero di espandere la propria egemonia illimitatamente mirando al progetto di un mondo unipolare oltre che globale
Spesso le guerre mondiali accadono accidentalmente quando una o più potenze pensano sia il momento storico per rafforzare la propria sicurezza.
Questa però non sarebbe una guerra convenzionale con delle campagne militari seguite da un trattato di pace che tenga conto unicamente dei successi o insuccessi militari delle parti
Oggi si fanno guerre “morali” con paci “giuste”, in difesa dei principi assoluti di civiltà e democrazia.
In questi tipi di guerra lo sconfitto deve essere, per forza di cose, demonizzato ed il vincitore beatificato
Questa è la ragione per cui siamo veramente sull’orlo di un baratro, e questo non perché qualcuno minaccia la democrazia, ma perché se malauguratamente avvenisse un conflitto generalizzato sarebbe una guerra solo distruttiva come lo sono tutte le guerre che si ammantano di moralità, le quali si trasformano inevitabilmente in guerra sante con la mobilitazione del principio del bene contro il principio del male.
Contro le canaglia non ci possono essere trattati o accordi leali, non si tratta in alcun modo, cosa che avvenne anche coi nativi americani
Le vittorie “democratiche” devono essere, per forza di cose, totalizzanti.
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