Ci lasciano abbastanza basiti le dichiarazioni del ministro della sanità turco, Fahrettin Koca, che ha affermato che la Repubblica di Turchia non è interessata dal fenomeno del Coronavirus. Ha inoltre aggiunto che lo Stato ha posto in essere tutte le azioni necessarie per evitare i contagi e il propagarsi dell’epidemia in tempi molto stretti, il che ha consentito di evitare che il virus colpisse cittadini turchi. La celerità del governo di Ankara ha quindi evitato il peggio, al contrario della lentezza di altri governi, come ad esempio quello italiano. Questo sempre secondo le dichiarazioni del ministro.
Vediamo ora di capire come stanno effettivamente le cose. Innanzitutto sembra praticamente impossibile che una nazione così vicina all’Iran che ricordiamo è stata colpita in maniera forte dall’epidemia, non sia stata minimamente interessata al fenomeno del contagio. È vero che sono stati chiusi i confini , ma non in maniera così repentina come si vuol far credere. Vediamo i fatti: fino ad oggi sono stati fatti circa 2200 tamponi (in Italia quasi 60.000) su persone che avevano avuto contatti nel confine iraniano. I risultati dei test hanno evidenziato i primi casi di persone contagiati. Dopo pochi giorni sono stati riscontrati altri casi a sud est del paese e anche alcuni casi a Istanbul. Il governo ha deciso di non rendere note queste notizie e invece attraverso la sua macchina d’informazione ha fatto circolare la notizia che i pochi malati siano stati colpiti da una polmonite acuta che però non è dovuta al Corona Virus.
Quali potrebbero essere le ragioni di questa decisione, che in qualche modo penalizza la salute e la salvaguardia dei cittadini? Innanzitutto vi è una ragione economica: il sistema economico turco è già largamente provato dalla recessione endemica che la caratterizza. La già debole economia turca non potrebbe sopportare anche le conseguenze di un blocco pressoché totale dell’ intero apparato economico. Se la Turchia ammettesse ufficialmente la presenza di contagiati le ripercussioni dal punto di vista finanziario sarebbero terribili, in conseguenza dell’isolamento derivante dall’interruzione dei rapporti economici. A ciò si aggiungerebbero anche le questioni di ordine pubblico, con una popolazione che probabilmente entrerebbe in panico, considerando anche la già difficile situazione economica, il rincaro dei prezzi e quant’altro.
Per questo motivo il governo sta cercando di dimostrare che la situazione è normale, ad esempio i voli aerei turchi sono ancora operativi per la maggior parte delle destinazioni. In questo caso non sono stati presi provvedimenti per limitare i possibili danni.
Il National Virology Lab di concerto con il ministero della salute, dopo aver isolato alcuni ceppi sta definendo il protocollo da seguire nel caso di pandemia. Con queste azioni il governo spera di aver contenuto il contagio anche se è da notare che in via precauzionale ha allertato l’esercito che interverrebbe in caso di necessità. Anche se il governo non ha reso note queste notizie, secondo le ultime stime si prevede che il numero dei contagiati raddoppierà ogni quattro giorni. Le autorità stimano di avere circa 1000 persone malate entro il 20 di questo mese.