In Francia gli scappellotti sono diventati illegali e tra poco lo saranno anche da noi.
Non mi vergogno a dirlo: da bambino ne ho prese. A volte tante, a volte poche. A volte ingiustamente, spesso erano sacrosante e forse me ne meritavo anche di più.
Lo scappellotto, ma anche la sculacciata, o addirittura lo schiaffo oggi vengono visti come lo strumento del demonio. Non educano ma reprimono. Creano figli complessati, che dureranno fatica a integrarsi nella società. Coi figli bisogna parlarci, con calma, con pazienza.
Se fanno disastri bisogna ridere con loro. Se vengono redarguiti dalla maestra (oggi si chiama educatrice…), un buon padre va a scuola e magari lo schiaffo sonante che dovrebbe dare al figlio, lo tira alla maestra. E per buona misura anche al preside (o come diavolo si chiama oggi).Quando andavo a scuola e tornavo con un brutto voto o con una nota sul diario, volavano le ciabatte.
Invece oggi bisogna scusare i figli in tutto e per tutto. Perché così sì che si formano gli uomini di domani. Uomini molli come gelatina, che non hanno uno straccio di valore, che non hanno un’educazione né un senso di vivere civilmente.
Uno scapaccione, una tirata di orecchi non ha mai ucciso nessuno, anzi ha creato persone di valore e di spessore. Siamo ancora a tempo a non creare un popolo di ridicoli.
E magari, anche un po’ di militare non farebbe male, per ristabilire l’amor patrio.