La vittoria dell’astensionismo

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La vittoria dell’astensionismo

La democrazia rappresenta quella forma di governo e di valori sociali in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo attraverso strumenti di consultazione; una modalità capace di dare alla popolazione la potestà effettiva di governare.

Il voto si sa, è un grande esercizio di democrazia, ma, ancora una volta, si è assistito all’ormai costante ed irrefrenabile fenomeno della disaffezione e non credibilità della politica

Alle motivazioni di chi diserta le urne per ragioni di sfiducia generale, si sono aggiunte quelle di chi si dichiara lontano da qualsiasi partito. Disillusi, lontani dalla politica e per nulla fiduciosi nel ruolo dei nostri rappresentanti, sempre più italiani disertano le urne. Si assiste ad uno scollamento tra le esigenze della cittadinanza e le prerogative che la politica mette in campo.

Non a caso, durante la celebrazione per il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato: “Tra qualche settimana 400 milioni di cittadini europei saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. Mi auguro che vi sia una grande partecipazione al voto, perché in questo modo i cittadini sono protagonisti del futuro del continente e dell’Unione di cui fanno parte”.

Le amministrative che si sono chiuse in Basilicata non fanno certo eccezione

Dai dati del Viminale la percentuale definitiva dei votanti si è attestata al 49,8 per cento di votanti sul totale di 568 mila aventi diritto. Il candidato del centrodestra, Vito Bardi, è stato confermato governatore della Basilicata con il 56,63% dei voti. Piero Marrese, del centrosinistra, ha ottenuto il 42,16% dei consensi, mentre Eustachio Follia (Volt – partito progressista paneuropeo) ha ottenuto l’1,21%.

Al di la della comprensibile soddisfazione del centrodestra per la riconferma dell’ottimo lavoro svolto dal governatore uscente, qualche domanda è necessario porsela

Perché le persone disertano le urne malgrado l’Italia sia considerata un paese fortemente politicizzato? La morte delle grandi ideologie e gli scandali del Palazzo hanno tolto la voglia di andare a votare, rafforzando la costante erosione del corpo elettorale?

Compito della politica è quello di agire per il bene dei cittadini

Questa specifica prerogativa è realizzabile attraverso un “ascolto attivo” in relazione alle preoccupazioni, ai bisogni e ai desideri dei cittadini, attraverso una “trasparenza e responsabilità” riguardo le loro azioni e decisioni, rispondendo ai cittadini e assumendosi la responsabilità per le proprie decisioni, attraverso una “rappresentanza autentica” degli interessi della popolazione che li ha eletti.

Solo quando la politica sarà capace di agire per il bene comune, attraverso decisioni che, malgrado possano essere impopolari o comportare sacrifici a breve termine, portino vantaggi e miglioramenti per l’intera comunità anziché per il proprio interesse personale o per quello di determinati gruppi, superando le differenze partigiane e ideologiche, sviluppando capacità di ascolto, negoziazione e compromesso, ed essere flessibili e adattabili di fronte ai cambiamenti nella società, nell’economia e nell’ambiente, agendo con integrità, responsabilità e dedizione al servizio pubblico, si riuscirà ad riallacciare proficuamente quel rapporto che sembra allontanarsi sempre di più.

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