La voce di Mahsa Amini arriva anche a Firenze.Nei giorni scorsi i giornali hanno parlato, anche se in sottotono, della morte di una giovane donna iraniana. Aveva infatti solo 22 anni, Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale, poiché a loro avviso non indossava correttamente l’hijab, il tradizionale velo islamico che le donne debbono portare per legge in Iran.
Da quel fermo di polizia, Mahsa viene prima portata in una stazione, e di lì uscirà in gravi condizioni fino a morire. Sembra per le percosse ricevute durante il fermo. Manifestazioni di protesta sono esplose in tutto il paese, contro la violenza del regime sulla popolazione inerme.
Oggi la comunità iraniana di Firenze ha protestato in piazza Sant’Ambrogio, per chiedere libertà e democrazia e all’opinione pubblica italiana di supportare i dimostranti in Iran. Tanti giovani hanno parlato in difesa dei diritti umani e delle libertà politiche nel loro paese.
Una giovane donna iraniana
A margine della manifestazione una giovane mamma iraniana, accetta di parlare con noi, alla presenza del direttore di Ad Hoc News Paolo Amato, per poter portare la voce della propria comunità. Una ragazza persiana che vive in Italia e vuole vedere un’alba di democrazia anche nella sua terra natale. Ci porta da lei suo marito, attivista intento a volantinare. Sono ambedue gentili e poco dopo ci troviamo seduti solo con lei e la sua bambina in un bar adiacente la piazza.
Lei ha l’aspetto molto curato, di una donna persiana che ive in occidente. E’ determinata, combattiva, non ha paura di esporsi. Vuole parlare. Dire la propria opinione, sfruttare ogni opportunità per vedere la fine dell’oppressione nella sua terra. Decidiamo per correttezza di pubblicare solo le sue iniziali. Gran parte della sua famiglia vive in Iran, ed il regime non si fa problemi a colpire le famiglie di chiunque si dimostri critico su di esso, quando non può colpire il diretto interessato. Un deterrente formidabile contro le aspirazioni, di tante, troppe persone.
S.P. si confida
Il clima è austero. Siamo in un tranquillo locale cittadino, ma comunque si sente il peso dell’oppressione contro la quale lotta questa donna. La bambina è silenziosa, beve un succo di frutta e non si scompone mentre la madre racconta degli abusi del regime. Cerca di parlarne il più tranquillamente possibile, di non farsi vincere dalle emozioni, ma alcune espressioni del viso fanno intendere l’orrore per la violenza di questa teocrazia. Eppure vince l’ottimismo verso il futuro.
“Questa volta non potranno far finta di niente. Tutte le componenti della società iraniana manifestano apertamente contro il regime”. Ci dice piena di entusiasmo.”La crisi economica mordente è diventata un catalizzatore. In Iran è difficile anche comprare generi alimentari di prima necessità. I prezzi sono raddoppiati, a volte anche triplicati l’insoddisfazione per il regime è crescente “.
Eppure spesso viene vantato l’Iran come uno dei paesi islamici più evoluti. Con un presidente ed un parlamento eletti. Quasi rispettoso dei diritti delle donne se paragonato ad altri paesi musulmani.
Sicuramente la società iraniana, è una società evoluta. Questo succede anche perché l’ultimo Scià, e prima ancora suo padre, hanno spinto verso l’evoluzione ed anche l’emancipazione femminile.
Possiamo come donne studiare e votare. Il 60% dei costi all’università è occupato da ragazze. Anche le famiglie tradizionali e più religiose non vogliono la repressione delle donne. Non siamo patriarcali come nei paesi arabi. Gli estremisti sono pochi.
Il sistema paese
Ma il Parlamento ed il presidente essendo eletti non vi rendono una democrazia?
In realtà la Repubblica islamica è una dittatura. Il presidente della Repubblica incide superficialmente.Khātami, il predecessore di Aḥmadinežād, ha cercato di cambiare qualcosa . Ma è riuscito a fare poco e dopo gli otto anni della sua presidenza, i conservatori ed il Pasdaran ( i guardiani della rivoluzione, una milizia a difesa del regime), hanno rafforzato il potere oppressivo. Perché dare anche parte di libertà alla società, consente la sua evoluzione verso un corso irreversibile.
Ma se la maggioranza della società iraniana è evoluta perché le elezioni le vincono i conservatori del regime?
Perché i candidati vengono scelti da un consiglio di guardiani della rivoluzione. Possiamo scegliere solo i candidati filtrati dalla regime.
La metà degli elettori ha disertato le urne in segno di protesta. Un gesto di grande coraggio. Perché coloro che non votano vengono perseguitati dal regime. Ad esempio possono avere problemi ad entrare nelle università. E soprattutto se sono impiegati pubblici rischiano di perdere il lavoro.
E la magistratura?
I giudici sono nominati dalla guida suprema, che è a capo della magistratura. Non hanno alcun potere di controllo. Anzi sono uno strumento del regime.
La guida suprema è il capo spirituale della nazione. Ha più poteri del presidente. Comanda anche la polizia e le forze armate.
I giudici spesso hanno punito i genitori di ragazzi uccisi dalla polizia, che volevano sapere cosa fosse successo ai loro figli.
E l’opposizione in Parlamento?
Molti sono oppositori organizzati dal regime e nel regime. Fanno piccole critiche, leggere. In Iran i parlamentari non sono immuni, dal finire davanti ad un giudice per le opinioni espresse.
Se criticano ferocemente il regime o la guida suprema possono essere anche messi in prigione o condannati a morte.
La guida suprema è un anziano. Il suo successore potrebbe essere un riformatore?
Probabilmente gli succederà il figlio, che sembra essere anche più radicale di lui. La sua successione, non porterà ad una festa lunga al paese.
Ma le élite economiche del paese non potrebbero fare pressione sul regime per allentare la morsa?
I Pasdaran controllano l’economia del paese. Gli uomini del regime si sono arricchiti ed hanno in mano anche l’economia. Tutti i commerci più importanti del paese passano per loro.
Addirittura molti dei traffici illeciti, come gli stupefacenti, sono controllati dagli uomini del regime.
Il problema dei diritti
Le donne possono fare carriera in un certo senso in Iran. Anche carriera politica.
Le donne che fanno carriera sono quelle che si adeguano a tutto quello che vuole il regime. Se io entrassi in Parlamento dovrei mettere un Il chador .
Che rapporto c’è tra la polizia morale e le forze di polizia regolare?
Non riusciamo a capirlo neanche noi, che rapporti abbia con le altre forze di polizia. Nelle caserme dove tante donne vengono portate non esiste la legge. Mahsa è stata picchiata da un uomo, che non avrebbe potuto per la legge neanche toccarla. Infatti la polizia morale è piena di donne, che non hanno nessuna remora a prendersela con altre donne. Noi le chiamo i “corvi neri”. Ma tanto quando sei nelle loro mani fanno di te quello che vogliono. La legge non li limita in alcun modo.
Non hanno scrupoli. Addirittura ricevono delle ricompense economiche, in base alle persone che arrestano. Succede spesso che prendano delle ragazze, semplicemente per ottenere la “taglia”. Probabilmente è successo questo anche a Mahsa.
A volte organizzano anche delle manifestazioni in favore del regime, con i loro scagnozzi pagati che fingono di essere entusiasti delle condizioni del nostro paese.
E la condizione degli omosessuali?
Sono vittime di violenza. Se dichiarano pubblicamente la loro omosessualità, possono essere condannati a morte.
Paradossalmente il regime vieta l’omosessualità, ma permette la pedofilia. Puoi sposare con il consenso del padre una bambina di 9 anni. Tutto legale.
Comunità internazionale
Vorresti un intervento militare occidentale?
Non vogliamo un intervento militare straniero. Abbiamo visto i risultati di tali azioni militari. Crediamo che la società civile possa imporre dei cambiamenti.
Allora cosa potrebbe fare l’Occidente per voi?
Dov’è nei nostri confronti la superiorità morale dell’occidente? Se veramente esiste una superiorità morale occidentale, perché nel nostro caso prevale il silenzio?
State appoggiando con forza l’Ucraina, perché non appoggiate anche la richiesta di libertà del Popolo Iraniano con la stessa forza? Non siamo esseri umani anche noi? Abbiamo diritto anche noi alla libertà! Anche le nostre vite contano!
Abbiate la decenza di non parlare più di superiorità morale. Se anche non lo vogliono farr con i fatti, gli Stati occidentali dovrebbero redigere una chiara risoluzione in favore del popolo iraniano.
Perché avremmo questo atteggiamento come occidentali?
C’è l’influenza diretta di paesi come la Russia, ma anche come la Cina. Siamo considerati nella loro area di influenza. E questi paesi non vogliono assolutamente un avvicinamento dell’Iran all’occidente.
Però non si curano neanche di ammonire il regime, sulla violenza e sulla repressione dei diritti umani. La fanno da padroni.
A loro non interessa il comportamento del regime iraniano, come all’occidente non interessa il comportamento del governo saudita sulla propria popolazione.
Un appello
Che cosa si sente di dire più di tutto?
L’occidente deve prendere coscienza della nostra situazione ed aiutarci ad avere una voce. Non spegnere i riflettori. Noi lotteremo perché questo non accada. Perché il regime non possa perpetuare i propri crimini in silenzio.
Basta dire che la nostra cultura è intrisa di radicalismo. Non è vero. Gli uomini del regime sono dei fanatici. Dei sanguinari.Il Popolo Iraniano ha una cultura ed una storia molto diverse. La stragrande maggioranza delle persone non sopporta più i crimini di un regime dittatoriale. Aiutateci a cambiare le cose.
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