L’altra prospettiva sulla violenza 

Violenza

L’altra prospettiva sulla violenza

Troppo spesso l’osservatore occidentale rimane sconcertato davanti ad atteggiamenti di violenza collettiva di bande giovanili di immigrati, spesso latino americane o anche di singoli di altre etnie, che assumono comportamenti che vanno contro la nostra logica e la nostra morale corrente frutto di secoli di acculturazione o meglio sarebbe dire di domesticazione, se vogliamo utilizzare un linguaggio di tipo etologico.

Molti giovani immigrati, infatti, lontani dalle proprie comunità, individualmente assumono modi provocatori analoghi a quelli di alcune frange di giovani di certe periferie in cui non esiste più il controllo sociale

Fra molti giovani immigrati esiste la cultura della bravata vista come qualcosa di meritorio di cui andare fieri.

Per fare un esempio, nello Yemen, ad un maschio, quando compie quattordici anni ed entra nella piena pubertà, il padre regala un pugnale lavorato, arma simbolo di virilità perché la virilità e l’arma si identificano

Quella della bravata è una cultura arcaica che riemerge dalla notte dei tempi. In Europa un tale atteggiamento era attribuito ai guasconi ed il termine guascone è diventato proverbiale.

La Guascogna è una regione a nord dei Pirenei, è abitata da un popolo di origine iberica, i Vasconi che popolavano la Guascogna e la Navarra e di etnia preindoeuropea

Il suo atteggiamento spavaldo è diventato sinonimo di ribellione e fierezza ma anche di millanteria. In pratica si potrebbe utilizzare il termine bravo dando a tale parola il significato che aveva anticamente.

Infatti la parola bravo deriverebbe dal latino barbarus come selvaggio non domo, il quale unito a pravus che significava malvagio ma anche ardimentoso. Infatti i termini bravo e barbaro sono simili.

Molti giovani immigrati hanno una cultura di tipo tradizionale che rende realtà questo tipo di atteggiamento individuale per certi versi analogo a certa educazione nn se a impartita millenni fa agli spartani

Di loro sappiamo che un crimine era punito solo per il fatto che il reo si era fatto scoprire.per incapacità e non per l’immoralità del fatto.

La fusione fra i due significati di bravo viene da questo principio. Bravo come abile e anche come privo di scrupoli. Oggi il buonismo occidentale con gli innumerevoli “Candido” che popolano l’ Europa, teorici di buone intenzioni ma fuori dal mondo che, come tutti gli occidentali hanno fatto una netta divisione fra cultura e natura, atteggiamento che fortunatamente la moderna antropologia culturale sta rivedendo.

Questi signori credono che basti un po’ di scuola serale e queste masse di persone possano divenire occidentali in una specie di trasmutazione alchemica

Questa gente si troverà sopraffatta da arcaismi riemergenti di cui l’Occidente si era dimenticato.

Troppi non riescono a capire perché sono stati abituati a comprendere unicamente ciò che è razionale,  mentre il riemergere delle figure dei nuovi bravi li trova disarmati come lo era Don Ferrante, curioso personaggio incapace di comprendere la realtà che lo circonda, immerso nel mondo della cultura, da lui alienata dal mondo reale, una dimensione dove il sapere era stato trasformato in irrealtà con la troppa astrazione.

Figura secondaria ma non meno importante dei “Promessi sposi” di Alessandro Manzoni.

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