Lampedusa –“E’ una situazione ormai ingestibile. Se il governo non proclamerà lo Stato di emergenza per Lampedusa lo farò io. L’hotspot non è più in grado di accogliere migranti, la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull’amministrazione comunale e sui lampedusani”. Così il sindaco di Lampedusa Totò Martello commenta l’ultima raffica di sbarchi nell’isola (altri tre nelle ultime ore). La situazione nell’hotspot dove si trovano in questo momento oltre mille migranti è al collasso, dieci volta la capienza massima prevista. Lo ha riportato l’Ansa questa mattina.
“Oggi non ci saranno trasferimenti in traghetto verso Porto Empedocle – sottolinea il sindaco – e intanto i barchini provenienti dalla Tunisia stanno continuando ad approdare sull’isola”. In questo momento sulla banchina si trovano una cinquantina di migranti ancora in attesa che venga deciso dove saranno smistati.”
Bloccati stanotte sette barchini nelle acque antistanti a Lampedusa, a bordo c’erano complessivamente 203 tunisini (in Tunisia non è in corso alcuna guerra). I migranti presenti sull’isola sono, al momento, 1.027, è invasione. Un gruppo, gli ultimi arrivati, non sono stati neanche portati all’hotspot che è ormai in piena emergenza, ma è stato trattenuto sotto i gazebo del molo Favarolo. Non c’è più spazio, infatti, nella struttura di primissima accoglienza: né nell’unico padiglione rimasto operativo, che può ospitare un massimo di 95 persone, né nel cortile. La prima conseguenza della struttura in tilt è che i poliziotti, in servizio all’hotspot, hanno difficoltà a procedere all’identificazione di coloro che sbarcano. Le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza hanno avvistato e agganciato, durante la notte, barchini con un minimo di 15 persone e un massimo di 55.