L’Antico Vinaio sloggia da Via de’Neri. Grazie Nardella

Lo storico locale fiorentino, oggetto di un'ordinanza del Comune, costretto a ridimensionare la presenza nella sua via storica.Tanti altri esercizi del Centro Storico penalizzati dalla Giunta

Antico vinaio

All’antico Vinaio, ormai storico locale di schiacciate e panini fiorentino, noto in tutto il mondo, che ha aperto a Milano e fatto incursioni persino a New York e Los Angeles, era  già nel mirino della giunta Nardella. Oggi conserva solo le due sedi storiche in Via de’Neri, “convinto” a suon di ordinanze del Comune grigliato ad aprire altrove.

Dal 23 settembre è tornata in vigore la cosiddetta ordinanza antipanino nell’angolo di centro visitato da turisti intenti a provare lo street food fiorentino.

L’ordinanza

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha infatti firmato un’ordinanza, valida fino al 31 dicembre, che vieta di consumare alimenti e bevande soffermarsi e trattenersi, anche singolarmente, sui marciapiedi, sulle soglie di negozi e abitazioni e sulle carreggiate.

Ordinanza valida su via de’Neri, piazzale degli Uffizi, piazza del Grano e via della Ninna.

Per la violazione dell’ordinanza, contenente le misure di prevenzione e tutela della vivibilità e del decoro di via dei Neri e delle aree limitrofe, è prevista una multa da 25 a 500 euro.

A controllare l’applicazione dell’ordinanza sarà la polizia municipale.

Invece di prevedere incentivi alle imprese di successo, soprattutto in questo periodo di crisi da Covid-19, magari disponendo sessioni di pulizia integrative, si preferisce vietare.

E purtroppo gli esercenti devono trarne le conseguenze se vogliono sopravvivere.

Le parole di Tommaso Mazzanti

Infatti Tommaso Mazzanti, proprietario del celeberrimo locale ha fatto sapere tramite o social network che in Via de’ Neri rimarranno solo le due sedi storiche.

Il suo messaggio è gioioso secondo la sua consueta linea gioviale, ma non riesce a dissimulare del tutto la delusione per l’atteggiamento non collaborativo del Comune.

Nuovi negozi saranno dislocati ai Gigli, in zona Stazione Santa Maria Novella e San Marco che arriveranno nel biennio 2020-2022.

Con malcelata amarezza Mazzanti afferma che tale decisione “Farà piacere anche ai commercianti e al Comune. Cercheremo attraverso i social di deviare i flussi.”

La solita politica deprimente l’iniziativa privata del Comune di Firenze ha fatto un’altra illustre vittima, con la sua predilezione per selvagge pedonalizzazioni e chiusure della Ztl che di fatto scippano il centro, il salotto buono ai fiorentini.

Un  (altro) locale che tutto il mondo ha imparato a conoscere ed apprezzare ne sta pagando le conseguenze, come mille altri nel centro storico e qualche esercente disperato è giunto a compiere gesti estremo per una crisi che non pare avere fine.

I precedenti

Ma il Comune non pare avere la volontà di sostenere una pur lontana e timida ripresa, anzi, a suon di ordinanze frustra l’animo imprenditoriale.

Solo di qualche giorno fa l’annuncio del proprietario del Gran Caffè San Marco della imminente chiusura.

Presente dal 1870, il Gran Caffè San Marco si affacciò per la prima volta sull’omonima piazza con il nome di Caffè Fanti.

Oggi quello che dopo Gilli è il più antico bar di Firenze è costretto a chiudere e a mandare a casa 35 dipendenti.

Il 30 settembre, il titolare Gualserio Zamperini, che è anche console generale della Tunisia, abbasserà per sempre la saracinesca del suo locale al centro, solo due anni fa, di un restyling da 1 milione e mezzo.

Sono rimasto chiuso 9 mesi per i lavori, ma ci credevo. Ho fatto un investimento del genere convinto che l’amministrazione mantenesse le promesse sulla riqualificazione di piazza San Marco e avesse a cuore davvero questo quartiere. Mi sbagliavo. Questa zona è stata completamente abbandonata. E noi imprenditori lasciati al nostro destino”.

 

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