Oggi all’Angelus Papa Bergoglio ha dato ancora una volta il peggio di sé.
Non che ce ne fosse bisogno, ma ha dimostrato ancora una volta la sua malafede.
Cosa ha fatto, anzi cosa non ha fatto?
Semplicemente ha mancato ai doveri del suo ufficio.
Non ha nemmeno ricordato la Francia con i suoi recenti fatti di sangue. Fatti che interessano la Chiesa in prima persona.
Un silenzio assordante
Nulla, nemmeno una parola su Nizza e Lione.
Il Papa era stato zitto e non aveva nemmeno commentato la morte del professore francese decapitato da un terrorista islamico a Parigi.
Davanti alle notizie provenienti da Nizza – dove al grido di Allah Akbar – sono state uccise in chiesa tre persone, non ha potuto esimersi e l’altro giorno ha fatto diramare uno scarno comunicato nel quale esprimeva genericamente il proprio dolore.
Una dichiarazione affidata ai suoi organi di stampa nella quale si fa molta attenzione a non associare il gesto terroristico alla religione islamica.
«È un momento di dolore, in un tempo di confusione. Il terrorismo e la violenza non possono mai essere accettati. L’attacco di oggi ha seminato morte in un luogo di amore e di consolazione, come la casa del Signore»
Uno scarno comunicato stando bene attento a non nominare l’Islam
Il comunicato affidato alla stampa non ha coinvolto Bergoglio in prima persona, ma è stato semplicemente affidato alle agenzie di stampa.
Peraltro non si nomina mai l’assassino islamico che ha urlato “Allah è grande”, ma si arriva a richiamare i francesi all’amore e alla comprensione. Come dire: accettate chi vi sgozza.
Come se fosse un argomento che non interessa il massimo esponente della Chiesa cattolica.
Un messaggio svogliato di cordoglio.
Non lo ha detto lui, ma lo ha fatto sapere il direttore della sala stampa, Matteo Bruni, aggiungendo che il Papa, informato della situazione, «è vicino alla comunità cattolica in lutto. Prega per le vittime e per i loro cari, perché la violenza cessi, perché si torni a guardarsi come fratelli e sorelle e non come nemici, perché l’amato popolo francese possa reagire unito al male con il bene».
Stamattina decine di migliaia di europei in Francia sono stati scortati dall’esercito per potersi recare in chiesa a celebrare la cristiana Ognissanti sperando di non uscirne decapitati.
Stamattina il popolo cristiano tutto attendeva una parola di condanna della violenza e di conforto.
Ma ha ottenuto solo silenzio.
Il silenzio di oggi in Piazza San Pietro su questi fatti è chiaramente preordinato a non soffiare sul fuoco dell’orrore per una strage, l’ennesima di stampo islamico radicale. Ma che il Papa non si soffermi pietosamente a ricordare chi è stato sgozzato mentre pregava il suo Dio, in un luogo Sacro non è nemmeno più vergognoso.
È deprimente.
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