L’attore Paolo Calissano, volto di molte fiction, è morto. Trovato senza vita in casa nella tarda serata di ieri a Roma. I carabinieri della stazione Medaglie d’Oro e i sanitari del 118 sono intervenuti nella casa dell’attore, dopo una segnalazione arrivata al 112. Calissano, 54 anni, era senza vita nel suo letto.
I carabinieri hanno rinvenuto delle scatolette di psicofarmaci. Dai primi accertamenti il decesso sarebbe avvenuto proprio per un abuso di psicofarmaci. Indagini dei carabinieri sono in corso e non è ancora chiaro se la morte sia avvenuta o meno per un gesto volontario. La salma è all’obitorio del Gemelli per un’ispezione cadaverica. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma per i rilievi.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo. Un atto dovuto, anche per poter effettuare l’autopsia sul corpo dell’attore.
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Paolo Calissano
Da ragazzo milita nel settore giovanile della Sampdoria nel ruolo di portiere. Va poi a studiare negli Stati Uniti e si laurea in economia alla Boston University. Nel 1990, sempre a Boston, studia recitazione alla School of Arts e intraprende quindi la carriera d’attore. Nel 1993 compare nella pubblicità televisiva del gelato Magnum di Algida.
Il 25 settembre 2005, Ana Lucia Bandeira Bezerra, una donna brasiliana, muore per un’overdose di cocaina nell’appartamento di Calissano a Genova. L’attore viene arrestato dalla polizia con l’accusa di averle ceduto la droga; in un armadio della casa la polizia trova e sequestrata 30 grammi di cocaina. In seguito a ciò, viene disposta un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.
Controversie e questioni giudiziarie
Calissano viene condannato a quattro anni di reclusione per aver causato la morte della donna brasiliana; beneficia però del provvedimento di indulto dal 26 gennaio 2006. Calissano chiede e ottiene di scontare la pena presso la Comunità per tossicodipendenti “Fermata d’Autobus” di Trofarello (TO). Patteggia una pena di quattro anni che finisce di scontare in seguito all’indulto nel gennaio 2007.
Il 13 febbraio 2008 è di nuovo al centro dell’attenzione pubblica in seguito a un incidente automobilistico. Viene ricoverato nella divisione psichiatrica dell’ospedale San Martino di Genova con sintomi quali sudorazione fredda e dolore al petto. I primi accertamenti tossicologici evidenziano ancora tracce di cocaina nel suo organismo. Dai test clinici svolti nei giorni successivi emerge che Calissano era giunto in ospedale in stato di alterazione psicofisica per uso di allucinogeni ed era in possesso di una modica quantità di cocaina.