L’attualità politica di Machiavelli

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L’attualità politica di Machiavelli

Ha un senso riproporre Machiavelli ed il suo pensiero nel contesto sociale e politico odierno, lontano di così tanti secoli e in una condizione diversa dall’epoca in cui visse il segretario della Repubblica fiorentina?

Ricostruendo la sua storia personale politica non possiamo fare a meno di citare un episodio della sua giovinezza, riportato da Luigi Russo, fondamentale soprattutto per capire la genesi del suo pensiero, significativo e gravido delle conseguenze future

Siamo nel periodo della predicazione di Savonarola, dopo la caduta di Piero de’ Medici, figlio del grande Lorenzo. Secondo quanto riporta Machiavelli, il domenicano sta tenendo un lungo sermone nella chiesa di San Marco con i soliti richiami escatologici e religiosi su come doveva essere governata la Repubblica: di fatto, si direbbe oggi, con un governo teocratico.

Machiavelli, pur d’accordo con la libertà di cui si parlava, non può che duramente criticare l’impianto di fondo del discorso di Savonarola, ovverosia la morale e la religione

Uno stato non si governa con i principi morali e religiosi, ma con la politica. È in questo contesto che nasce il suo pensiero e la fondazione delle scienze politiche. Nelle successive riflessioni portate avanti dal fiorentino principalmente nel saggio “Discorso sulla prima deca di Tito Livio” e nel suo capolavoro politico “Il principe” si espliciteranno ancora meglio i teoremi di fondo della sua concezione politica e l’autonomia della politica.

Uno stato si regge con l’esercizio del potere; la tenuta di uno stato e del popolo sono un esercizio essenzialmente politico nel sapersi orientare nelle diverse situazioni che si presentano al governante, al principe, nel saper utilizzare di volta in volta “la forza de il leone e l’astuzia della gorpe”, nel saper prevenire i colpi della sorte e nel saper cogliere la fortuna paragonata ad una bella donna

Dunque, l’arte del governo non implica l’uso della morale, ma il mantenimento dello stato. Di sicuro, nelle sue riflessioni si risente del disordine e della conflittualità degli stati che abitavano la penisola, incapaci di trovare una sintesi di interessi ed un’unità politica di fronte all’aggressività e alla cupidigia delle potenze esterne, nello specifico Francia e Spagna.

Machiavelli soffre l’incapacità degli italiani di costruire uno stato unitario e l’incapacità di dotarsi di un proprio esercito; non a caso l’esempio del principe nasce dalla figura di Cesare Borgia e dal suo progetto ambizioso – poi fallito – di unificare l’Italia

Certa è anche la riflessione amara e pessimista sulla condizione umana: l’uomo non è buono, segue i propri istinti, riflessione poi ripresa da Hobbes nel suo “Il Leviatano”, dove l’uomo è “homo homini lupus”. Machiavelli oggi. Ritorniamo alla domanda iniziale: ha senso riproporre le riflessioni di Machiavelli oggigiorno, oppure è meglio lasciarlo nei libri di storia e di filosofia?

Pone ancora quesiti che necessitano di risposte oppure tutto si è esaurito nel Rinascimento?

La situazione politica attuale in Italia, purtroppo, ci riporta, strano a dirsi, all’epoca del pensatore fiorentino. È vero, non ci sono più piccoli stati, ma esistono partiti che si comportano come se fossero tali, incapaci di dialogare tra loro ed in perenne conflitto, dove si perdono le ragioni dell’uno e dell’altro.

Specialmente dopo che la destra è andata legittimamente al governo del Paese, sembra che si ripropongano armamentari e logiche da guerra civile da parte di chi è andato all’opposizione

Mai come in questo periodo l’idea di nazione appare lontana; ma la cosa peggiore sono i poteri dello stato che travalicano strumentalmente i propri confini per ostacolare l’azione di che è al governo, il tutto confezionato con motivazioni troppo spesso ideologiche e morali.

Non si usano categorie politiche nell’altrettanto legittima opposizione alla maggioranza, ma le astratte categorie etiche del male e del bene in cui evidentemente non si bada alla ragione di stato e al buon senso, bensì a metafisiche osservazioni.

Effettivamente, la situazione odierna sembra, pur in mutate condizioni storiche, riproporre le stesse problematiche a cui Machiavelli cercava di dare delle risposte concrete

Del resto, filosoficamente gli antichi stoici parlavano di circolarità della storia: forse non erano così lontani dalla verità, quella stessa verità descritta dal grande segretario fiorentino a cui dovremmo tornare per poterci dare lumi.

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