Laura Tecce, nota giornalista RAI, sul suo profilo Facebook – pubblico, quindi visibile a tutti -, con assoluta nonchalance, discute definendo “subumani” coloro che esprimono commenti russofili.
Scorro la bacheca, trovo un post di alcuni giorni fa: “Grazie di cuore a tutti!! Stamattina mi sono svegliata con una bellissima sorpresa: ieri mattina la replica del mio programma Onorevoli Confessioni su Rai Due ha fatto un ascolto strepitoso”. Piovono complimenti dai 4.717 “amici” e 24.938 “follower”. Tanto cuore e tanto amore.
Ieri, invece, Laura Tecce si è dedicata al conflitto russo-ucraino. L’eroe del suo post Facebook è il magnate del Chelsea: “Gesto di fortissima valenza simbolica quella del magnate russo Roman Abramovich: ha comunicato che venderà il Chelsea e con i proventi della vendita creerà una fondazione benefica in favore delle vittime della guerra in Ucraina“.
Prima il cuore, ora la solidarietà. Poi il vento cambia.
Un alluvione di commenti, la Tecce risponde a tutti. Avendola come “amica” (ancora per poco immagino) sul Facebook leggo, e mi pietrifico. La giornalista, che ricordo lavorare alla Tv pubblica, scrive in risposta ad un commento:
Da Wikipedia
“Untermensch (parola tedesca per sub-umano, plurale: Untermenschen) è un termine dell’ideologia razzista nazista utilizzato per descrivere i “popoli inferiori”, specialmente gli ebrei, gli zingari, gli slavi e ogni altra persona che non fosse di “razza ariana”, secondo la terminologia nazista contemporanea.”
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