L’autunno difficile del Governo Meloni

L’autunno difficile del Governo Meloni

Tempi difficili al rientro dalle vacanze per il Governo Meloni. Forza Italia stringe i ranghi e crea scompiglio nella maggioranza.

Cosa è successo sotto la calura estiva?

Perché Forza Italia ha tirato fuori il problema dei diritti di ottenimento della cittadinanza quando non erano previsti nel programma di governo? La questione “Ius scholae” viene percepita come un pretesto per creare artatamente una crisi all’interno del Governo Meloni. E per molti vi è già una futura alleanza con le forze attualmente in opposizione.

Il partito guidato da Tajani sa benissimo che lo “Ius scholae” non è gradito dalla Lega

E sa benissimo che la legge sui diritti di cittadinanza, ormai da più di un decennio in Parlamento, non riesce mai ad essere portata avanti senza creare polemiche e spaccature. L’ultima in ordine di tempo, a luglio 2022, con il Governo Draghi. I 5 Stelle, allora partito di maggioranza, forzarono la mano sul progetto normativo dei diritti per ottenere la cittadinanza.

Anche allora, guarda caso, a luglio

L’esecutivo guidato dell’ex presidente della BCE non resse all’impatto e a settembre 2022 gli italiani andarono alle urne. Questa volta la scadenza della legislatura sembra lontana.

Quindi è più probabile la creazione di un nuovo Governo, con elemento unificante Forza Italia spostandosi da destra verso sinistra.

E’ quindi questo il progetto di Forza Italia: “impallinare” definitivamente l’esecutivo della Meloni? Ma per ottenere che cosa? Qui i dubbi sono più di uno, in considerazione che Forza Italia di fatto non è mai stato il partito principale propulsore dei diritti.

Forza Italia intende proporre in Parlamento una norma centrata sull’idea che si acquisisce la cittadinanza se si completa la scuola dell’obbligo

L’idea da sempre solletica il Pd che ha in cassetto, ormai da tempo, una proposta analoga al partito di Berlusconi, che prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce in Italia entro i 12 anni e completa un ciclo di studi di almeno 5 anni. Proposte non identiche fra i due partiti, ma comunque assai simili. Il rischio che vi sia un “inciucio” PD-Fi non è del tutto da escludersi, anche per chi non mastica politica tutti i giorni.

Lo “Ius scholae”, come già detto, non è previsto nel programma dell’attuale Governo, che deve affrontare problematiche ben più rilevanti, come le varie nomine degli enti pubblici, le modifiche nell’elezione del Presidente della Repubblica, l’autonomia differenziata e infine le sessioni del Bilancio.

Se Tajani, o chi per lui, hanno già creato degli accordi non ufficiali con il PD, il Governo entro breve potrebbe cadere

Forza Italia, da ora in avanti, troverà qualsiasi altro aggancio per creare altre crisi e altre difficoltà, fino a cercare di arrivare allo strappo finale.

Tajani però, durante il tradizionale meeting annuale di Comunione e Liberazione, ha negato apertamente che vi siano accordi con il PD, così come ha negato che nelle scelte di Forza Italia vi siano le intrusioni di Marina e Pier Silvio Berlusconi. Ma quanto è vero che i figli di Silvio entrino di fatto nella vita di Forza Italia?

Quindi se veramente non è previsto un nuovo esecutivo all’orizzonte, si presume che la mossa dei forzisti serva per ottenere un maggior peso nel Governo e soprattutto verso la compagine Salvini-Vannacci.

In tutto questo come si pone la premier?

Curiosamente, la proposta di Forza Italia sulla cittadinanza “Ius scholae” è la stessa che Giorgia Meloni ha presentato a più riprese dal 2014 in Parlamento, accantonata però nel 2022 proprio per non creare attriti con la Lega. La premier quindi si trova fra due fuochi. Da un lato Salvini, pressato da Vannacci che in Lega sta diventando sempre più forte, estremamente contrario allo “Ius scholae”.

Dall’altro i forzisti, che premono sull’acceleratore dei diritti di cittadinanza.

Meloni a settembre dovrà quindi “ricucire” le due forze alleate, richiamando all’unità della coalizione governativa. Non sarà un autunno facile.

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