Prepariamoci. Arrivano gli imbecilli benintenzionati. Decenni di degenerazione culturale e di sclerosi politica hanno preparato la strada per l’ascensione di una burocrazia che ci schiaccerà con metodi dolci: la benevolenza e la compassione. O con la cancellazione e l’ostracizzazione sociale, se la dolcezza non basta.
L’attacco arriva dall’Università, con idee in sviluppo da decenni. Un remix letale di postmodernismo, marxismo ed equità sociale. Qualcuno si potrebbe giustamente chiedere perché ci dovremmo preoccupare di cosa succede in angoli oscuri dei centri culturali dell’occidente, le università, che sono dopo tutto sempre state all’avanguardia di idee astruse negli ultimi 100 anni.
Quei ragazzi, gli studenti, sono giovani: si sono sempre baloccati con il radicalismo di ogni colore e bandiera; passerà anche questa moda. Il problema è che i ventenni diventano trentenni e quarantenni. Assumono posizioni di potere e di influenza in aziende, governi, organizzazioni. Ne vediamo gli effetti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, negli ultimi anni.
Equità sociale e trasgender a tutti i costi, imbecilli
Andrew Sullivan ha detto, astutamente, che “ora siamo tutti in campus”. Le ideologie dell’equità sociale, del transgender, e chi più ne ha più ne metta, hanno debordato dai confini degli augusti cancelli delle università e invaso gli ambiti degli uffici di gestione del personale delle aziende. Non provatevi a esprimere idee che vanno contro l’equità sociale o i transgender e se vi va bene vi metteranno in castigo. Se vi va male perderete il lavoro.
Peggio ancora se provate a farlo sui social media: decine di professionisti del lamento vi spiegheranno quanto siete discriminatori, sessisti e razzisti. Preparatevi per la lezione di qualsiasi ‘ismo’ o ‘fobia’ vi accuseranno.
La minaccia più grave, come dicevo in principio, verrà dai burocrati benintenzionati però: loro metteranno nero su bianco in mille regole che imbriglieranno la libertà di parola e di azione del cittadino, come se in Italia non ce ne fossero già abbastanza.
Non sia mai che qualcuno si offenda. Loro, i burocrati, partecipano ai comitati, le riunioni, i dibattiti eccetera eccetera. I cittadini giustamente badano ai loro affari, e non possono controllare i ‘progressi’ della macchina burocratica che lavora alacremente per garantire la cosiddetta ‘equità sociale’.
L’Italia è un luogo perfetto per far prolificare gli imbecilli
In Italia, queste ideologie trovano terreno fertile. Del resto non ci siamo mai liberati dalla piaga del catto-comunismo. Non solo: purtroppo ora ne abbiamo anche un degno rappresentante al soglio Papale. Con le scuse della compassione e della giustizia il burocrate catto-comunista vi sommergerà di regole e codicilli che dovrete rispettare, e spendere per il privilegio di rispettarli.
Preparatevi al contrattacco: leggetevi ‘La Pazzia delle Folle’ di Douglas Murray, che e’ forse la cronaca più accessibile di questa follia nel mondo anglosassone. Indigniamoci di fronte a questa soffice tirannia. Resistiamo. Impariamo a dire ‘no’. Ora basta.
Prof.sa Gioia Majna
Majna Gioia è un cervello in fuga. Dopo una carriera brillante negli atenei italiani ha preso l’unica decisione sensata della sua vita: trasferirsi negli Stati Uniti. Adesso è prof. associata di politica economica internazionale e politica dell’immigrazione.
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