Le donne bianche non salgono sul treno. Lo Slogan più in voga dei fatti del Garda di questi giorni.
Ha avuto il coraggio di scriverlo Mario Giordano. Cogliendo pienamente il punto su La Verità. Ma è uno dei pochi.
Proprio il giorno della festa della Repubblica un pezzo del nostro paese è stato sottratto al controllo delle nostre leggi e delle nostre istituzioni.
Perché?
A causa di tanti ragazzi cresciuti da noi, addirittura di seconda generazione. E questo è il lato tragico. Queste persone non hanno agito da italiani.
Sono stati loro a mettersi fuori da un’identità che dovrebbe averli assorbiti. Hanno inneggiato ad una colonizzazione del nostro paese. Si sono radunati aprendo a tutti, fuorché agli italiani
Sì vabbè qualcuno minimizzerà dicendo che era la bravata di quattro ragazzacci. Nulla di grave infondo.
Qualcuno, per quello che hanno subito le donne sul Garda, questa volta preferisce tacere. Preferisce prendersela con i controllori che non controllavano neanche le mascherine sui treni.
Magari gli stessi che si lamentano se una donna in pubblicità lava i piatti. Oggi resterebbero immobili se ne violentassero alcune.
Le donne bianche lasciate sole
Si dimentica che c’era chi urlava che le donne bianche non dovevano salire.
Non è questo razzismo?
Visto che a qualcuno deve essere interdetto l’accesso ad un mezzo pubblico in base al colore della propria pelle?
Cosa ancora più grottesca questo è che ciò accada a dei cittadini italiani in Italia. Riusciamo ad essere i meno adeguati, nella mancanza di difesa della nostra gente.
Gli alpini volevano metterli tutti sul rogo . Tutti quanti, senza distinzione di sorta, per fatti neppure paragonabili per gravità a questi. Perché avevano sbagliato?
No! Non era questo il motivo del livore politico contro le penne nere. Erano colpevoli apriori perché rappresentavano qualcosa che in Italia viene demonizzato.
L’appartenenza ad un’istituzione che ha sempre difeso il paese. L’essere parte di un simbolo d’italianità. Questa la loro colpa.
Se tra gli alpini alcuni hanno sbagliato vanno puniti. Sono io il primo a dirlo.
Ma in realtà l’odio era atavico verso chi portava una divisa italiana. Verso chi rappresenta noi . Ed ancor peggio ne va fiero.
Quello che Roger Scruton giustamente avrebbe chiamato Oicofobia. Un odio verso noi stessi.
Noi che non stiamo difendendo queste ragazze. Peccato grave!
Un popolo che non difende le sue giovani donne , si autocondanna alla dannazione eterna ed all’estinzione. Queste ragazze possono essere a nostre figlie, nostre sorelle, nostre nipoti.
Rappresentano il cuore del futuro del nostro paese.
Eppure maledetti bastardi benpensanti non le difendete?
Cosa ci porta sottrarci a un sacro diritto di operare per la semplice giustizia?
A non difendere che ha subito violenza? Anzi ancor peggio a difendere chi l’ha commessa?
Questo scempio era premeditato. Avveniva dopo un raduno dove furono scanditi slogan ben chiari. Un raduno che voleva escludere gli italiani.
Era permesso a tutti tranne noi parteciparvi. Per espressa dichiarazione dei partecipanti.
Sui social hanno scritto di averci colonizzato. Hanno infastidito turisti, passanti. Hanno fatto vedere al mondo intero cosa è diventata l’Italia.
Razzisti contro noi stessi
Ma tanto siamo sempre noi colpevoli. Siamo sempre noi razzisti.
Se una donna viene stuprata in questo paese, parte immediatamente un coro di solidarietà.
Ma se una povera donna vieni stuprata da un non italiano, inconsciamente molti di noi riconosco subito un’attenuante.
In funzione di che? Di una scelta razzista!
La visione razzista oggi del politicamente corretto dei radical chic ci porta ad avere nel nostro paese non delle leggi razziste. Ma a sottostare ad un’esegesi, una interpretazione culturale e giurisprudenziale razzista a danno di noi stesse.
Abbiamo un atteggiamento pregiudiziale verso gli italiani.
Poi ci sono alcuni, italiani di nuova generazione, che ci odiano. che non si sentono nel loro paese.
Anche perché è una vita che gli insegniamo che siamo noi i colpevoli di tutto.
Uno stato diverso
Uno stato deve difendere i propri cittadini. Uno Stato deve difendere l’onore, il prestigio, il decoro della propria identità. Uno Stato deve imporre le proprie leggi sul proprio territorio.
Peschiera del Garda è Italia. Abbiamo lottato per cacciare gli austriaci dal Lombardo Veneto, ed ora non lo ci battiamo per mantenere l’Italia sovrana ?
Crediamo veramente che ci sia un futuro se le seconde generazioni si identificano fieramente con la comunità di origine e non con il paese che gli da tutto?
Un popolo che non difende le sue giovani donne non merita di esistere.
Difendiamole perché vittime. Perché colpita da chi le odia solo perché italiane!
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