Le nuove culture che hanno fatto la loro comparsa nel mondo post ideologico

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Le nuove culture che hanno fatto la loro comparsa nel mondo post ideologico, nate nel mondo anglosassone e che pur avendo vari nomi come Woke, politicamente corretto, LGBTQ, o Cancel culture, rappresentano dei moralismi di nuovo conio, sono i più acerrimi nemici di ogni libertà e, sappiamo, che tendono ad inquisire in quanto il loro unico scopo non è quello di permettere ma di proibire qualcosa.

Una inquisizione, per molti aspetti analoga a quella più famosa della Controriforma

Però, mentre gli antichi inquisitori, per quanto illiberali, credevano di salvaguardare un ordine costituito, anche se di tipo religioso, questa inquisizione di nuovo conio ha la lucida volontà di disgregare, di erodere ogni ordinamento e consorzio civile, ogni regola sociale, compresa la lingua parlata, con la scusa del politicamente corretto, espressione verbale articolata che è stata la prima forma di comunicazione e di socializzazione, nelle cui pieghe si nasconde un’antica sapienza e una ferrea logica.

In Occidente stiamo assistendo non alla fine di una civiltà ma alla volontà, da parte di certe forze, che chiamerei eversive, di distruggere ogni tipo di civiltà e di convivenza, utilizzando come scudo le cosiddette libertà individuali

Questo è un fenomeno che si manifesta prevalentemente tra i componenti della nuova Sinistra post-comunista, ma che, inaspettatamente, sta penetrando anche in una certa ultradestra economicista e di una forma di estremismo liberale che vorrebbe realizzare in modo totalizzante l’utopia “liberale, liberista, libertaria”.

D’altro canto anche molti ex marxisti, situazionisti, dopo aver abbracciato ogni variante della Sinistra novecentesca, si sono ritrovati, passata la sbornia del socialismo e del comunismo, alla difesa dei diritti individuali come i compagni di Pinocchio portati da malintenzionati nel paese dei balocchi

Certamente questa è una festa dal sapore quasi Dionisiaco, molto più divertente del lugubre e disciplinato socialismo reale. Un sapore indubbiamente anarchico, quasi una rivincita del vecchio Trotzki e dei suoi Ideali internazionalisti. Tali nuove utopie sono in piena fase distruttiva con numerose negazioni.

La negazione della nazione, un’erosione dello Stato, la completa disgregazione della società stessa con la esplicita negazione dei confini e dimostrando indifferenza nei confronti di ogni altro limite

Tutti questi ferventi adepti si illudono che queste siano idee di Sinistra, ma sembra che abbiano smarrito la stessa cognizione dei concetti di Destra e di Sinistra. Infatti la realtà è molto più complessa e, il famoso corso della storia sembra portare il nuovo secolo in lidi inopinati e non sempre desiderabili.

Da alcuni mesi, in Argentina è diventato presidente Javier Milei un originale personaggio che occorrerebbe studiare maggiormente

Il nuovo presidente andrebbe preso più seriamente in quanto è uno scrittore, un economista e un docente e non un guitto come era Zelenski. Appena, questo Presidente, ha dichiarato al mondo la sua fede anarco-capitalista, arrivando a sventolare il vessillo nero e oro che rappresenta questa scuola di pensiero. Ha detto che sarebbe suo desiderio l’abolizione della Banca Centrale Argentina e la dollarizzazione dell’economia argentina.

Ha ventilato anche l’ipotesi di porre fine all’istruzione pubblica e sostituirla con voucher scolastici da spendere in scuole private in modo facoltativo

Ha espresso sostegno per i Bitcoin. Inoltre, in modo colorito ha sostenuto che lo Stato, come istituzione, rappresenterebbe una vera associazione a delinquere. Occorre ricordare che in un altro Paese latino-americano, il Cile, si tenne precedentemente un altro esperimento economico.

Dopo il golpe di Santiago organizzato dall’amministrazione statunitense, vennero inviati degli economisti statunitensi, i cosiddetti Chicago Boys

Erano gli economisti della scuola di Milton Friedman e dovevano intervenire nel paese con un liberismo di nuovo conio e più radicale, per poi osservare i risultati. Il Cile, in quell’ occasione, fu solo un laboratorio. Il figlio di Milton Friedman, il giovane David, aderì in seguito alla scuola dell’anarco-capitalismo che si andava organizzando, alzando ulteriormente l’asticella delle teorie paterne. Interessante osservare, tornando in Argentina e a Milei, che tra i suoi consiglieri figura Alberto Benegas Lynch il figlio dell’omonimo economista, noto per aver teorizzato in un testo di economia “La posterità Socialista”.

Sappiamo che questo professor Lynch è uno studioso aderente alla famosa scuola di economia austriaca. Sarebbe opportuno, a questo punto, approfondire qualche elemento intorno a tale scuola e corrente di pensiero

Sappiamo che la scuola austriaca è una fucina di economisti liberali abbastanza importante. La componente principale di tale scuola del liberalismo è indirizzata verso quello che viene denominato anarco capitalismo o anche anarco liberalismo. In particolare, a questa corrente aderisce il gruppo di economisti che fanno riferimento a Ludwig von Mises e Murray Rothbard. L’economista Rothbard è statunitense ed è famosa la sua dichiarazione “Il capitalismo è la piena espressione dell’anarchismo e l’anarchismo è la piena espressione del capitalismo”.

Con questa frase l’economista americano teorizza che le due ideologie momentaneamente separate del liberalismo e dell’anarchismo, per forza logica di cose, nella loro evoluzione storica, sono destinate a fondersi avendo un’anima di fondo del tutto analoga

Milei ha più volte reso omaggio a Rothbard ed alle sue teorie. Osservando questi economisti a cui si ispira il presidente argentino, siamo tutti incuriositi di approfondire tali teorie che sono comparse a Buenos Aires ma vengono da più lontano. Secondo certi economisti di questa scuola di pensiero austriaca, dovrebbero essere eliminati anche i governi tradizionali ed anche alcuni servizi come la sicurezza, i servizi pubblici e l’assistenza sanitaria, oltre che le infrastrutture pubbliche.

Tutto sarebbe fornito dal mercato e dal privato ed anche i costi sarebbero quelli del mercato senza protezioni sociali

Qualsiasi tipo di assistenza sociale sarebbe bandita. Viene teorizzata, da questi anarco liberali, una società in cui le costituzioni dovrebbero essere sostituite da semplici contratti. Una società in cui sarebbe eliminata la cittadinanza, come già anticipato in Italia dalla eurodeputata Ilaria Salis, in modo che gli ex cittadini diventerebbero clienti di fornitori di servizi.

Lo storico Quinn Slobodian descrive il meccanismo ed anticipa la logica di questo liberalismo antistato integrale

Slobodian le definisce “anti repubbliche” perché tutto sarebbe basato unicamente sulla proprietà privata. Secondo il noto economista Rothbard, di cui sopra, una volta innestati alcuni principi base, questi, autonomamente, innesterebbero una reazione a catena di totale disintegrazione o indebolimento degli Stati esistenti e si creerebbe una fuga dal sistema statale moderno, una autentica secessione di liberazione.

Sono le idee opposte a quelle del sociologo tedesco Ferdinand Tonnies il quale vedeva due tipi di organizzazione sociale: la comunità (Gemeinschaft) e la società (Gesellschaft). Il sociologo descrive la comunità fondata su sentimenti di appartenenza e sulla partecipazione spontanea prevalente in epoca preindustriale

Invece nella forma societaria trovano posto unicamente il libero scambio e questo sarebbe caratteristico della società industriale. Tonnies descrive i legami che si creano nella società con queste parole: “La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato di esseri umani che solo superficialmente assomiglia alla comunità…”.

Il pensatore tedesco concludeva asserendo che una volta portato a termine il progetto del momento, le persone tornavano ad essere estranee come prima

Tonnies inoltre osservò che più il liberalismo avvicinava gli uomini coi mezzi di trasporto e di comunicazione, più i loro cuori si allontanavano. Una osservazione che sembra parlare degli attuali mezzi di comunicazione virtuale e che invece è stata fatta alla fine dell’Ottocento. Osiamo ipotizzare che la Rivoluzione fu un tentativo di armonizzare il mondo comunitario della società preindustriale, della provincia, con la società moderna che si stava affacciando.

Infatti, lo possiamo osservare sia dalla nuova figura del cittadino partorito dalla Rivoluzione, sia dall’idea di nazione che avrebbe dovuto rappresentare una comunità che affratella i suoi componenti su più vasta scala

Furono tentativi generosi atti a creare il sentimento di una comunità anche se imposta dall’alto. Il sentimento di appartenenza doveva servire a questo.

La visione democratica rivoluzionaria in un primo tempo sembrò contrapporsi al liberalismo di matrice anglosassone.

Oggi assistiamo alla morte della patria e della nazione, alla fine del sentimento di solidarietà nazionale e si mette in forse anche la stessa cittadinanza, inflazionandola

Le stesse identità, edificate culturalmente anche dalla grande cultura romantica, partendo anche dai racconti popolari, sono nel mirino da un pezzo.

Sono tutte le velleità e le speranze democratiche, inizialmente di matrice francese e in seguito diventate patrimonio comune dei popoli, che il liberalismo sta abbattendo utilizzando l’ariete dei diritti individuali per smantellare tutto un edificio che, agli occhi di certo liberalismo, si è fatto troppo ingombrante.

Individualismo ed anarchismo marciano insieme da sempre e sono contrapposti ad ogni forma di comunitarismo

Soltanto che l’anarchismo sembra fine a se stesso, mentre il liberismo estremo ha uno scopo ben preciso. Il paradosso potrebbe essere una nuova forma di totalitarismo finanziario.

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