Le paure della destra

sinistra

Purtroppo in questa nostra società prevale la concezione che la cultura sia solo a sinistra.

A partire dagli anni ’60 tutta una serie di autori e di associazioni culturali hanno monopolizzato il teatro, la letteratura, il cinema, la musica: in nome di un assolutismo antifascista che sono riusciti ad imporre a tutto l’arco costituzionale, hanno snaturato e falsificato tutti gli aspetti della vita culturale del nostro paese. Ciò che non hanno snaturato sono comunque riusciti ad inglobarlo.

Tale opera è stata così profonda che anche tra coloro che propugnano concezioni politiche radicalmente diverse il settore culturale è rimasto un qualcosa da subire in maniera supina.

Quanto risulta escluso dall’ufficialità sinistrorsa è rimasto confinato al campo della contro-cultura, ipso facto un qualcosa di minoritario destinato ad una fruizione di nicchia e, per definizione, escluso dall’ambito pubblico, spesso e volentieri anche nelle realtà amministrate dalla destra.

Spesso si ha l’impressione che i politci e gli amministratori di destra e di centro-destra camminino su un tappeto di uova, con il marcato timore di rompere il circolo vizioso della realtà precostituita.

Nessuno ricorda più, neanche a destra, scrittori che furono fondamentali per la letteratura mondiale e che ebbero un’influenza duratura sulla vita culturale e sui costumi popolari italiani quali D’Annunzio e Pirandello. Il secondo venne addirittura insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.

Purtroppo oggi non vengono ricordati, da politici ed amministratori che pretendono di essere più papisti del papa, da personaggi pubblici che continuano a foraggiare gli interessi costituiti della cultura ufficiale in nome del quieto vivere e per riuscire ad amministrare per qualche mese in più, senza rendersi conto che l’unica maniera di generare un cambiamento duraturo nella coscienza delle persone è sradicare lo status quo.

Pensiero e azione: la verità non sta a sinistra

Il pensiero determina l’azione e la cultura determina il pensiero. Se non esiste una vera cultura ma solo la pseudo-cultura ufficiale creata dalla sinistra, i cittadini saranno solo un gregge di pecore che i politicanti di sinistra toseranno secondo i propri comodi. Per questo situazioni come quella di Santa Croce son potute continuare per decenni, con il sindaco Deidda che non ha neanche avuto la decenza di dimettersi, perché il popolo bue indottrinato dalla sinistra continua a votare senza nessuna criticità.

Il miglior trucco del diavolo è stato far credere che non esiste. E negli ultimi decenni la sinistra ha imitato il diavolo, riciclando sé stessa sotto una finta facciata di democrazia.

Se vogliamo esorcizzare questo stato di cose dobbiamo innanzitutto cambiare le coscienze. Per cambiare le coscienze dobbiamo innanzitutto smettere di vergognarci di noi stessi. La vera cultura sta a destra. A sinistra c’è solo malaffare, corruzione, collusione con la mafia e sfruttamento del popolo. Ciò che loro chiamano cultura è solo una cortina di fumo.

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