Le probabilità che Boris Johnson si dimetta, dal suo ruolo di Primo Ministro entro la fine del mese, sono passate dal 20% al 14% secondo Betfair.
Il Primo Ministro del Regno Unito sta ricevendo grandi critiche per il Party Gate; cioè lo scandalo che lo ha travolto per aver partecipato a una festa nel giardino di Downing Street il 20 maggio del 2020 mentre il Paese era in pieno lockdown. Secondo Betfair casinò (la recensione qui), famosa agenzia di scommesse, la possibilità di dimissioni di Johnson è di 4/1 ma potrebbe crollare definitivamente se il rapporto di Sue Gray (funzionaria del Gabinetto da cui è partita tutta l’inchiesta) aggravasse, ancor di più, la sua posizione.
Parte dei Conservatori (tra cui lo scozzese Douglas Ross) sono contro di lui, come William Wragg, Roger Gale e Caroline Nokes. I membri del Consiglio dei Ministri, invece, hanno fatto quadrato intorno a Johnson. Ross, che è membro del Parlamento scozzese, ha avvertito che scriverà alla Commissione 1922 (organismo interno al gruppo Tory che organizza le competizioni per la leadership conservatrice) per le dimissioni immediate. Per l’ipotetica sfiducia a Johnson, comunque, servono le lettere di 54 deputati conservatori. Ci sono buone probabilità che il tutto si risolva in pochi giorni con il rapporto in consegna e le varie sedute del Parlamento per decidere il da farsi. Johnson, dal canto suo, continua a giustificarsi in tutte le maniere possibili e con la veemenza di cui si è sempre contraddistinto.
La difesa di Johnson alle accuse di Gray
Mentre in Italia c’è un clima di stallo dovuto alla rielezione di Mattarella come Capo dello Stato l’inchiesta “Party Gate” distrugge la credibilità di Johnson, intento ora a difendere il proprio operato. Nel discorso di scuse tenuto davanti ai Comuni ha sottolineato che aveva pensato che fosse un incontro di lavoro e, quindi, di non aver violato le regole del lockdown. Solo che il The Telegraph, che ha continuato a indagare, ha scoperto che le feste sono state due. Infatti il 16 aprile 2021, la sera del funerale del Principe Filippo, lo staff di Johnson si è riunito nella residenza del Primo Ministro a salutare James Lack (capo della Comunicazione) con festeggiamenti e bevute varie.
Questo secondo party ha minato, in maniera definitiva, la leadership di Johnson nel suo stesso partito e, al momento, sono solo i Ministri da lui stessi voluti nel Governo, a fare da materasso tra Boris e l’opinione pubblica che è quasi tutta contro il Ministro e le sue eccezioni alla regola da lui stesso imposta a tutto il Paese.
L’incidenza della scommessa nella tradizione inglese
Può, forse, sembrare strano a noi italiani che ci sia un interessamento, da parte delle agenzie di scommesse come Betfair mobile, rispetto alla politica inglese e al Party gate di Johnson. Riteniamo, invece, che sia molto interessante che nel Regno Unito si possa puntare su tutto, dalla Regina Elisabetta alle possibili dimissioni di Boris Il Rosso. C’è tanta tradizione in quello di cui stiamo parlando, un’attenzione rispetto ai fatti politici e di costume che entrano a far parte del modo di scommettere degli inglesi e che divertono, da più di 100 anni, gli appassionati del gioco e della scommessa in genere.
Arrivare a stilare le quote di una possibile dimissione è, quindi, una cosa più che normale e abbiamo anche i nomi dei possibili successori di Johnson: Rishi Sunak (attuale ministro dell’Economia) e Liz Truss (ministro degli Esteri). Ci sembra interessante anche ragionare su questi nomi che sono stati fatti con cognizione di causa e non solo dalle agenzie ma anche dai più famosi commentatori politici inglesi che seguono, con grande attenzione, il susseguirsi dello scandalo.
Boris Johnson grande fautore della Brexit
Johnson, da sempre divisivo, ha fatto scalpore con tutte le sue affermazioni sul coronavirus che, spavaldamente nel suo stile, ha sempre trattato come una semplice influenza tanto da essere addirittura ricoverato dopo il suo contagio. Boris, già da sindaco di Londra, è stato molto autoritario e incredibilmente vincente, tanto da arrivare all’agognata poltrona di Primo Ministro. Grande fautore della Brexit Johnson è rimasto molto coerente rispetto alle sue idee e alla sua autorevolezza.
Certo è che l’inchiesta Party Gate ha minato molta della sua credibilità di uomo tutto d’un pezzo e non si può non immaginare quanto stia soffrendo “Il Rosso” nel doversi difendere dai suoi stessi alleati politici che hanno colto la palla al balzo per scalzarlo dalla carica istituzionale.
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