Le sanzioni di un mondo. Se in tanti anni di sistematica denigrazione dell’Occidente volevamo arrivare a questo ci siamo riusciti. La maggior parte del mondo non ci viene più dietro.
La fine del mondo unipolare
Le sanzioni non sono più le sanzioni del mondo che conta . Del mondo che impone e si impone con chiunque. Sono le sanzioni di una parte del mondo. Neanche maggioritaria.
Economicamente l’acronimo Brics, Brasile ,Russia, Cina, India e Sudafrica dovrebbe metterci un certo timore.Anche perché hanno deciso di aderire anche Argentina ed Iran.
Il mondo non va tutto dietro l’occidente.
Tanti paesi si sentono pronti per camminare da soli. Anche in modo antitetico rispetto a noi. Ormai ci sono grandi potenze che si sentono più forti dell’Occidente.
Vent’anni fa il G7 sarebbe stato il raduno che decideva i destini del mondo. Oggi rappresenta il mondo che cerca di preservare una supremazia perduta.
La globalizzazione vinta dai nazionalisti
Paradossalmente gli stati più forti al momento vincono la sfida della globalizzazione. Quelli che hanno imposto controlli e preferenze nazionali.
Le autocrazie si stanno imponendo nel mondo globalizzato. Ciò che doveva portare ad occidentalizzare il mondo, porta l’Occidente a subire. Joe Biden quando lancia le sue proposte per il rilancio della democrazia nel mondo, incarna il peggior sordo che non vuol sentire sulla terra.
Sono anni che andiamo avanti in questo modo. Ed abbiamo solo ed esclusivamente ceduto influenza ad altri.
Una grande crisi
Le crisi viste finora potrebbero essere una barzelletta rispetto a questa che si prospetta all’orizzonte. Se la guerra dovesse durare e gli effetti delle sanzioni inasprirsi, probabilmente la recessione arriverebbe prepotentemente sulla scena. E purtroppo sarebbe accompagnata anche da un’infrazione galoppante.
I nostri paesi sono stati provati particolarmente dai due anni di pandemia. Le nostre economie non sono così solide e resistenti. Potrebbero subire dei colpi decisivi, innescando spirali difficilmente reversibili. E probabili effetti domino.
Chi di default colpisce di default perisce
Se la Russia andasse il default sarebbe particolarmente positivo per noi?
Gran parte dell’Europa, ma soprattutto francesi ed italiani vantano grossi crediti presso la Federazione Russa.
Se la Russia non potrà pagare che vantaggio ci sarebbe per noi?
Visto che, essendo una potenza nucleare, non potremmo andare a prenderci le sue risorse naturali con la forza. Loro non garantiranno il loro credito. Ed importanti gruppi bancari italiani non verranno pagati. Bel colpo alla nostra economia.
Attualmente non è che la Russia non abbia i soldi per pagare. Siamo noi che chiudiamo il canale di trasferimento. Almeno nel blocco occidentale.
Praticamente vogliamo tagliare la Russia fuori dal sistema finanziario globale. Ma il problema è che la Russia detiene delle risorse importanti. Non soffre per mancanza di liquidità.
Rischiamo che sia solo l’Occidente a considerare la Russia insolvente. Mentre molti altri paesi continuerebbero a farci grossi affari.
La tragedia europea
Le economie dei nostri paesi sono in sofferenza.
La riduzione di esportazioni da parte del Cremlino ha dimostrato tutta la fragilità e la dipendenza dell’Europa. Ci sono rincari fortissimi, che colpiscono Germania ed Italia. Solo che la Germania ha molte più risorse di noi per resistere. Per noi sarà qualcosa di devastante.
La stessa transizione ecologica ha tempi incompatibili, con risposte immediate che servono.
Anche il Price Cap tanto caro a Mario Draghi è inapplicabile. Gran parte dei paesi produttori, si rifiutano di prenderlo in considerazione.
Rischiamo di perdere a tavolino
Il grande impero coloniale inglese, aiutato dagli statunitensi vinse due guerre mondiali,perché riusciva avere molte più risorse del nemico.
Nixon aveva capito che bisognava dividere la Cina dalla Russia. Non compattare il fronte nemico.
Oggi sono allineati più che mai.
Il mondo non allineato con noi. Quello che detiene maggiori risorse, può vincere una guerra di logoramento contro l’occidentemente.
l’Occidente deve trovare al più presto una soluzione diplomatica. Una guerra a lungo termine soprattutto per l’Europa sarebbe devastante.
E gli Stati Uniti, paese che ha la propria indipendenza energetica, sarebbero comunque colpiti. Se il suo più importante alleato americano arrancasse nelle difficoltà.L’occidente intero ne sarebbe gravemente indebolito.
Tutto a vantaggio dei paesi non allineato.
La strada diplomatica è l’unica che convenga all’Europa ed al mondo libero.
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