Le vite delle donne contano. Ma non c’è il patrocinio del comune

Le vite delle donne contano. Ma non c’è
il patrocinio del comune

La scrittrice Francesca Totolo ha presentato a Bra ( CN ) il suo ultimo libro:” Le vite delle donne contano”.

Il libro raccoglie storie di donne uccise da migranti spesso clandestini

Il tutto alla presenza della mamma di Pamela Mastropietro, la ragazza assassinata a Macerata, il cui corpo fu ritrovato in due pareggi nel 2018.

L’autrice

Nel libro vengono raccontate le storie di queste donne.Non ha niente a che vedere con il razzismo. Si tratta semplicemente della cronaca di eventi avvenuti.

Storie come quella di Pamela Mastropietro o di Desirée Mariottini, ma anche come quelle di Lola, la bambina di 12 anni uccise in Francia dalla vicina algerina e ritrovata in un baule.

Ci sono culture difficilmente conciliare con  il rispetto delle donne,con la nostra visione della società e dei diritti.

L’assassino di Iris Setti aveva lunghi trascorsi di violenza eppure ha potuto uccidere la sua vittima. La giustizia non l’ha fermato prima.

In un comune vicino Bra un’amministrazione dello stesso colore politico, ha concesso il patrocinio ad un’iniziativa con Gino Cecchettin. Per noi non c’è stato patrocinio.

Secondo lei che differenza c’è tra l’omicidio di Pamela Mastropietro e quello di Giulia Cecchettin?

La differenza sta nell’assassino. Quello di Giulia è il tipico maschio bianco. Un ragazzo di buona famiglia che viene imputato alla società patriarcale. Il colpevole ideale.

L’assassino di Pamela è un clandestino.

Contraddice la narrazione preponderante che lo vuole dipingere con lo stereotipo della vittima della società. La persona discriminata che vorrebbe integrarsi.

Il comunicato stampa degli organizzatori

In seguito al recente diniego di patrocinio da parte del Comune di Bra per la presentazione del libro “Le vite delle donne contano” del 12 ottobre 2024, desideriamo fare chiarezza sulla questione.

Il 2 settembre 2024 e’ stata presentata, in qualita’ di consiglieri comunali, una richiesta formale all’ufficio competente, evidenziando l’importanza del tema affrontato nell’evento. Tuttavia, il vice sindaco ha comunicato informalmente che il Comune non avrebbe patrocinato l’evento poiché l’iniziativa era proposta da due esponenti politici.

E’ stata tentata una mediazione, considerata la delicatezza dell’argomento, ma senza successo.

La risposta finale è stata negativa, senza alcun supporto da parte del sindaco. Un sollecito per una comunicazione ufficiale scritta ha ricevuto come unica risposta che la giunta aveva già fornito il proprio responso attraverso il vicesindaco.

È sconcertante che un sindaco, dichiaratosi rappresentante di tutti i cittadini, possa trascurare un tema così cruciale, colorando gli edifici di rosso in memoria delle vittime di violenza, ignorando le atrocità narrate nel libro di Francesca Totolo. Esistono vittime di serie A e vittime di serie B?

Esprimiamo la nostra gratitudine all’autrice per il suo lavoro significativo e condividiamo il pensiero di Alessandra Verni, apprezzando la sua partecipazione, carica di sofferenza e significato.

Firmato

Carlo Patria – Fratelli d’Italia

Giuliana Mossino – Lega Salvini Piemonte

La mamma di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni ha scritto sul suo profilo facebook:

“Vorrei esprimere il mio sincero ringraziamento per l’evento della presentazione del libro di Francesca Totolo, “Le vite delle donne contano”, che si è svolto a Bra. È stato un momento significativo per dare visibilità a storie che meritano di essere ascoltate e comprese.

Tuttavia, mi dispiace constatare che il Comune di Bra non ha sostenuto questa importante causa, in netto contrasto con il Comune di Alba, che ha dato il patrocinio per la presentazione del libro di Giulia Cecchettin.

Questa situazione mi fa sentire una profonda indifferenza e una discriminazione nei confronti delle diverse forme di violenza che colpiscono tutti noi, al di là delle bandiere politiche

Nel libro di Francesca, viene data voce a molte vittime, bianche e di varie etnie, uccise da una violenza legata all’immigrazione. Come mamma di Pamela Mastropietro, vittima di una violenza disumana e demoniaca, mi sento veramente amareggiata da questa forma di razzismo che si manifesta anche da parte di alcune istituzioni.

È fondamentale continuare a lottare per il riconoscimento di tutte le vittime, senza distinzioni. La loro vita conta, e le loro storie devono essere raccontate

Grazie a tutti coloro che si sono uniti a noi in questo importante momento di riflessione.
Con affetto”.

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